Addio alla censura cinematografia in Italia: Franceschini ha deciso, arriva il decreto

Addio alla censura cinematografia in Italia: Franceschini ha deciso, arriva il decreto

È tutto vero: In Italia la censura è ormai un ricordo

Ciao a tutti amici di Movieblog e benvenuti ad un nuovo articolo del vostro sito online preferito. Oggi parliamo di un argomento che mi sta molto a cuore e che sono sicuro importa anche a molti di voi cioè l’abolizione della censura cinematografia, una vittoria per tutto il mondo dell’arte e non, da oggi in poi la censura dei film sarà un lontano ricordo.

Queste sono state le parole del Ministro della Cultura, Dario Franceschini, firmatario di questo decreto:

“Abolita la censura cinematografica, definitivamente superato quel sistema di controlli e interventi che consentiva ancora allo Stato di intervenire sulla libertà degli artisti”.

Il ministro Franceschini con la firma di questo decreto ha istituito la Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche mettendo perciò fine ad ogni manovra di censura nel nostro amato paese.

L’Italia e la censura

In Italia la censura purtroppo è diventata quasi la normalità, sono moltissimi i film (alcuni dei veri e propri capolavori) che hanno subito nel corso degli anni operazioni di censura, su tutti ricordiamo ad esempio, Ultimo Tango a Parigi di Bernardo Bertolucci o I nuovi mostri di Dino Risi, Ettore Scola e Mario Monicelli.

Questi ed altri film hanno subito o l’uscita in ritardo nelle sale cinematografiche o sono stati condizionati da tagli e modifiche prima della distribuzione o addirittura sono stati vietati in tutto il territorio. Insomma la censura in Italia non è una novità o una cosa recente, anzi è presente da moltissimo anni, c’era sia nel periodo fascista sia in quello della Prima Repubblica.

Tutto questo perché negli anni la politica è sempre stata a favore della censura, non ragionando o pensando mai ad una sua abolizione ma implementando invece gli interventi sui contenuti dei film. I maggiori interventi ci furono tra gli anni 40 e 50 con Giulio Andreotti che in prima linea combatteva la libera fuoriuscita di contenuti forti, diretti e di denuncia delle pellicole neorealiste di quegli anni.

Tutto questo però è terminato grazie al nuovo decreto che istituisce appunto questa commissione che si occuperà di classificare e valutare (in pieno modello americano) i film in base ai contenuti e raccomandandone perciò la visione in seguito. A capo di questa Commissione, come presidente, ci sarà Alessandro Pajano, un affermato magistrato, docente universitario e politico.

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