Recensione Come vendere droga online seconda stagione

Recensione Come vendere droga online seconda stagione

Ci ritroviamo qui a parlare della seconda stagione della serie tv targata Netflix: “Come vendere droga online”. La prima aveva sicuramente entusiasmato molti di noi che aspettavano intrepidi questa seconda stagione per continuare a seguire le peripezie che si erano andate a creare tra la vita privata e il business lanciato da Moritz e Lenny, successivamente arricchito dalla presenza di Dan. Vediamo nel dettaglio questa seconda stagione.

Trama della seconda stagione di Come vendere droga online

Nella prima stagione ci trovavamo di fronte ad una trama molto semplice: un adolescente, Moritz Zimmermann, nel tentativo di riconquistare la sua ex fidanzata, inizia a vendere stupefacenti online, direttamente dalla sua cameretta a Lipsia, aiutato dal suo più caro amico Lenny. Il sito ha fin da subito successo e i due ragazzi si trasformano ben presto in due dei più grandi spacciatori in Europa. Nella seconda stagione invece, la società si allarga, aprendo le sue porte a Dan. I tre ragazzi hanno sempre lo stesso obiettivo, però le richieste aumentano giorno dopo giorno e i ritmi sembrano insostenibili, i pacchi vengono consegnati in ritardo e iniziano così le prime recensioni negative. Per quanto riguarda la vita privata del trio: Lisa inizia a sospettare dello strano comportamento di Moritz, che sembra sempre più in difficoltà nel nascondere alla sua ragazza la doppia vita; Dan è deciso a dimostrare al padre di riuscire a farcela da solo anche se non riesce ad ottenere grandi risultati e Lenny si lascia coinvolgere da una storia online con una misteriosa programmatrice che si fa chiamare “xKira7”. Mentre Moritz conclude grandi affari in Olanda da solo, si ritrova coinvolto in una rete di menzogne e ad affrontare la sua prima crisi di coppia, il diploma del liceo e le difficoltà nel trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata, scoprendo inoltre, che i soci olandesi sono in realtà dei criminali corrotti. E se nella prima stagione, la morte di Buba aveva coinvolto solo la polizia, ora anche la sua famiglia inizia a fare delle domande che metteranno in crisi l’azienda e la stabilità mentale del ragazzo.

Il cast

I volti sono sempre quelli presenti nella precedente stagione: Moritz Zimmermann, interpretato da Maximilian Mundt, la sua fidanzata Lisa Kovak (Anna Lena Klenke), il suo fedele amico Lenny Sander, interpretato da Danilo Kamperidis ed infine la new entry dell’azienda Damian Hardung nel ruolo di Dan. Personaggio non apparso nel corso della prima stagione è la nuova “fidanzata” di Lenny, Kira interpretata perfettamente da Lena Urzendowsky.

Come vendere la droga online 2

L’obiettivo della seconda stagione

Sembra che questa serie tv leggera, si prefigga come obiettivo quello di mandare un messaggio alle giovani generazioni. Nel corso della prima stagione, abbiamo imparato che anche “gli sfigati”, possono superare quei blocchi che li rendono ridicoli agli occhi degli altri, raggiungendo le vette del successo e del denaro (possibilmente per vie legali e non come i nostri protagonisti). La seconda stagione si rivela, così come la prima, una “maestra di vita”, dimostrando seppur con mezzi esasperati e rasentando il banale che non essere onesti a lungo andare, vi porterà sempre conseguenze negative alle quali non sempre vi si potrà porre rimedio, rischiando di perdere amici e peggio, sé stessi.

La vera storia

Molti di voi però non sanno che questa storia, non è così lontana dalla realtà. Infatti, le vicende narrate da Netflix, si ispirano ad un avvenimento realmente accaduto: nel 2013, un ragazzo di nome Maximilian S. creò “Shiny Flakes”, un negozio di droga su internet. Proprio come nella serie tv, il quartier generale dell’azienda si trovava nella sua cameretta. Max, grande esperto di tecnologia, riuscì a dare vita a un business di successo, guadagnando diversi milioni di euro in Bitcoin che giustificò aprendo una società fittizia di web-design. Max però, lavorava da solo e proprio questo è stato il suo limite. Dovendo gestire tutto in autonomia, cominciò a commettere degli errori, sbagliando a spedire pacchi e facilitando così le indagini della polizia. Quando finalmente la polizia riuscì a risalire alla sua identità, lui tentò di distruggere tutte le prove sul suo computer ma non fu abbastanza veloce: venne arrestato e gli vennero sequestrati 320 chili di droga per un valore di 4,1 milioni di euro. Fu condannato a soli sette anni di prigione e. ottenne diverse libertà.

Grazie a queste ultime, il ragazzo si presentò sul set della serie Netflix, dove si dice che spiegò addirittura ad alcuni autori come impacchettava le droghe prima di spedirle. Impressioni su questa stagione: Stagione che tutto sommato rispetta le aspettative, però rispetto alla prima è sicuramente sottotono. La comicità resta la base di questa serie che come già detto, riesce comunque a trasmettere messaggi giusti nonostante si vada ad affrontare un tema delicato come la droga e la serie tv sia destinata appunto ad un pubblico di ragazzi.

Ma forse è proprio questo il suo punto forte, trattare temi “pesanti” con leggerezza, ma in modo corretto permettendo di far capire al telespettatore quali comportamenti portino al bene e quali alla rovina. Si esalta il valore dell’amicizia che in momenti negativi della vita di ogni persona, sembra essere la soluzione ad ogni male. In vista della terza ed ultima stagione, le basi sono solide seppur non splendide. Speriamo solo che Netflix non ci deluda, nel frattempo noi non alziamo le aspettative di una serie creata sicuramente per non diventare un capolavoro, ma per intrattenere il pubblico che riesce ad apprezzarla senza esigere livelli di altissima qualità.

Trailer Ufficiale

About The Author

Diplomato al Liceo Scientifico, tra una pagina e l'altra di un libro di matematica, un episodio calza a pennello. Più che per il cinema, ho la passione per il piccolo schermo. Sono l'amico a cui viene sempre fatta la domanda "Ma che serie tv mi consigli?" Se non avete idea di cosa guardare, faccio al caso vostro. Siete invitati nel sottosopra che si trova nella mia testa.

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