Recensione Lost in Translation – L’amore tradotto

Recensione Lost in Translation – L’amore tradotto

Anno: 2003
Regia: Sofia Coppola
Genere: commedia, drammatico, sentimentale
Dove guardare: Netflix, Amazon Prime Video

Lost in Translation – L’amore tradotto (Lost in Translation) è un film del 2003, scritto, diretto e prodotto da Sofia Coppola con protagonisti Bill Murray e Scarlett Johansson. Il film è disponibile per la visione gratuita sia su Netflix che su Amazon Prime Video e a noleggio su Apple.

Trama

Bob Harris, interpretato da Bill Murray, è un attore cinematografico americano che si trova a Tokyo per girare uno spot pubblicitario di un whisky, qui incontra Charlotte, la giovane moglie americana di un fotografo molto impegnato, che si trova nel suo stesso hotel. Bob durante le riprese dello spot non è a suo agio perché tutti parlano giapponese e la traduzioni dell’interprete lo lasciano un po’ perplesso.  Nel frattempo Charlotte si ritrova sola nella camera d’hotel a fissare il panorama fuori dalla sua finestra, con lo sguardo perso tra le mille luci della città mentre riflette sul rapporto col marito, poiché la sua fame di successo l’ha portato a mettere la moglie in secondo piano.

Bob e Charlotte si trovano per caso al bar dell’albergo e iniziano a parlare. Entrambi insonni, finiscono per passare molto tempo insieme, due solitudini interiori che creeranno un rapporto speciale.

Recensione

Lost in Translation non è la storia di un uomo maturo che riscopre e rimpiange la freschezza della gioventù, e non è nemmeno la storia di una donna giovane che insegue un’avventura e un modello paterno. Piuttosto è l’incontro di due persone che se is fossero incrociate per strada a New York non si sarebbero nemmeno viste, così simili anche se apparentemente così diversi, entrambi spaesati, persi tra parole e sorrisi indecifrabili, tolti dall’ovvio del loro tempo e del loro spazio. Questo li induce a guardasi, loro per primi e di conseguenza induce noi spettatori a osservarli, non fermandoci al primo sguardo. Bob e Scarlett sembrano cercare quello che a ognuno di loro manca, e che immaginano l’altro abbia: il futuro che in lei si mostra ancora del tutto possibile, l’autenticità che in lui garantisce sicurezza. Sono due turisti nello skyline freddo e affascinante di Tokyo, che già da subito ha il ruolo di terzo protagonista di questa commedia su un colpo di fulmine lento,  un avvolgente amore platonico che non nasce dalla passione.

È un film per chi sa leggere tra le righe, per chi capisce silenzi e sguardi, perché il vero significato del film si nasconde in questi dettagli.

Lost in Translation

Titolo del film

Lost in Translation, letteralmente “perso nella traduzione”, in riferimento a qui concetti che non si possono trasporre facilmente da un lingua all’altra, ha un significato duale: da un lato i protagonisti si sentono persi in una società (quella giapponese) di cui non conoscono gli usi, i costumi e le tradizioni; dall’altro lato sono anche persi in se stessi, nei loro matrimoni che non funzionano e persi nelle loro vite.  Inoltre uno dei significati del titolo viene presentato all’interno del film, in particolare nella scena in cui il regista dello spot non parla minimamente inglese e l’interprete non è molto di aiuto, per cui Bob osserva il filmmaker senza comprendere cosa dica, come lo spettatore che senza sottotitoli non può capire la scena se non ha conoscenze del giapponese.

Premi e Riconoscimenti

Il pubblico e la critica hanno apprezzato la pellicola riscuotendo molto successo, tante anche le nomination e i premi vinti, come:

  • Alla 76ª edizione della cerimonia di premiazione dei Premi Oscar che si è tenuta il 29 febbraio 2004 vincendone uno a Sofia Coppola come Miglior Sceneggiatura Originale.
  • Scarlett Johansson ha invece vinto il premio BAFTA come Miglior Attrice Protagonista.

Curiosità

  • Nessuno sa cosa dice Murray a Johansson nella scena finale, nemmeno Sofia Coppola. Alcuni esperti hanno decifrato un “I know, I’m going to miss you, tono” (lo so, mi mancherai anche tu). Nel 2003 è stato chiesto a Bill Murray cosa le avesse detto, ma ha risposto che non lo sapremo mai;
  • La scena introduttiva è ispirata ad un famoso dipinto di John Kacere, conosciuto per le sue opere iperrealistiche. Sofia Coppola ci ha messo un po’ a convincere Scarlett a girare in mutande, ma poi è diventato cosi naturale per l’attrice che per gran parte del film ha recitato con pochi vestiti addosso.
  • A fronte del budget di 4 milioni di dollari il film ha ottenuto un grande successo al botteghino incassando quasi 120 milioni di dollari.

Frasi celebri

“Più conosci te stesso e sai quel che vuoi, meno ti lasci travolgere dagli eventi”

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