Recensione Old: il thriller di M. Night Shyamalan

Recensione Old: il thriller di M. Night Shyamalan


REGIA: M. NIGHT SHYAMALAN
DURATA: 108 min.
CAST: GAEL GARCÍA BERNAL, VICKY KRIEPS, RUFUS SEWELL, ALEX WOLFF, THOMASIN McKENZIE, ABBEY LEE, NIKKI AMUKA-BIRD, KEN LEUNG, ELIZA SCANLEN, AARON PIERRE, EMBETH DAVIDTZ, EMUN ELLIOTT.

Old” è il nuovo film del regista M. Night Shyamalan, un thriller a metà tra Agatha Christie e un episodio di “Ai confini della realtà”, ricco di suspense e colpi di scena, nelle sale dal 21 luglio.

Trama Old

Una vacanza in famiglia è quello che ci vuole per ritrovare la sintonia matrimoniale e allontanarsi dai problemi quotidiani. È ciò che pensano Guy e Prisca Cappa, coppia in crisi che, con i due figli Maddox e Trent (11 anni lei, 6 lui), decidono di partire per un resort esclusivo in una bellissima località tropicale.

Giunti a destinazione, vengono invitati dal direttore dell’hotel a visitare una spiaggia a dir poco incantevole, nascosta ai più e raggiungibile attraverso un sentiero a piedi all’interno di un canyon. Accompagnata dall’autista del resort insieme ad altri ospiti, la famiglia Cappa raggiunge l’insenatura e scopre un piccolo paradiso terrestre, pronta a godersi una giornata di relax e quiete.

Non hanno idea che quel posto in apparenza paradisiaco si trasformerà di lì a poco in un incubo a occhi aperti: strani fenomeni iniziano ad accadere e a poco a poco ognuna delle persone presenti sulla spiaggia manifesta dei sintomi di invecchiamento precoce. Il gruppo ben presto capisce che il tempo in quel luogo scorre diversamente, in maniera molto più veloce rispetto alla normalità, e se vogliono sopravvivere dovranno trovare un modo per tornare indietro. Ma non sarà così facile.

Il nuovo thriller di M. Night Shyamalan

Dopo i successi commerciali di “Split” (incensato anche dalla critica) e “Glass”, che componevano una trilogia iniziata nel 2000 con “Unbreakable – Il Predestinato”, il regista di origini indiane M. Night Shyamalan torna a una storia incentrata su un nucleo famigliare che deve fronteggiare una minaccia, una delle peculiarità del suo cinema (vedi “Signs”, “The Village” e, per certi versi, il suo cult “Il Sesto Senso”). Per una volta sceglie di adattare una graphic novel, “Castello di sabbia”, piuttosto che scrivere una sceneggiatura di suo pugno.

Con una carriera a dir poco altalenante e polarizzante, tra grandi successi e sonori flop, “Old” rappresenta un gradito ritorno a livello di temi e idee, nonostante il risultato finale non sia totalmente riuscito, complice anche un finale discutibile – e ciò non è una sorpresa per il pubblico di Shyamalan, abituato a colpi di scena “hitchcockiani” che non sempre però sono all’altezza delle premesse.

Questa nuova pellicola si distingue per un primo tempo di sicuro impatto, intrigante e avvincente, composta da un cast variegato di volti conosciuti come Gael García Bernal, Rufus Sewell e Vicky Krieps e di nuove leve come Alex Wolff (visto nell’horror “Hereditary”), Eliza Scanlen (“Piccole Donne”) e Thomasin McKenzie (“Jojo Rabbit”).

Lo scorrere del tempo e l’incubo della vecchiaia

I diversi personaggi che si ritrovano sulla misteriosa spiaggia sono tre diversi nuclei famigliari, più uno sconosciuto che incontrano sul posto. In totale undici individui che, come in un romanzo di Agatha Christie, sono intrappolati in un luogo ostile e, al fine di sopravvivere, devono risolvere un enigma giocando contro il tempo, il vero assassino, in quanto scorre così velocemente da portare i figli di Guy e Prisca a raggiungere l’età adolescenziale dopo poche ore. Tutti accomunati da qualcosa che scopriranno in seguito, tra scontri e alleanze gli sventurati cercheranno disperatamente di lasciare la spiaggia ma si scontreranno inevitabilmente con dei fenomeni che sembrano trascendere le leggi della fisica.

Ognuno di loro vivrà lo scorrere del tempo in maniera diversa, dall’innocenza dei bambini ritrovatisi improvvisamente adulti allo spauracchio della vecchiaia per una giovane donna ossessionata dall’aspetto fisico. Il thriller gioca bene le sue carte andando a colpire le nostre sicurezze sul piano del benessere e dei rapporti familiari, soprattutto paventandoci uno scenario da incubo dove non siamo più in controllo delle nostre vite, un po’ come ha fatto la pandemia di Covid-19 e il conseguente lockdown.

Vale la pena vederlo?

Scandito da molti colpi di scena, alcuni riusciti altri meno, il film riesce a tenere lo spettatore inchiodato alla poltrona e, nonostante alcune trovate assurde, mantiene l’interesse pressoché intatto fino alla fine, quando le carte vengono svelate e, complice un epilogo a dir poco accomodante e risolutorio, subentra la mano “pesante” di Shyamalan nel voler conciliare le varie tematiche in maniera forzata.

Ciononostante, “Old” è sicuramente un film da vedere, che rappresenta un ulteriore tassello nella curiosa e controversa filmografia di Shyamalan.

Non c’è dubbio che i giudizi sul suo nuovo lavoro spaccheranno il pubblico (come già fatto coi critici) dividendo e polarizzando le argomentazioni, da chi lo giudicherà il lavoro stanco di un regista ormai al tramonto e chi invece, come il sottoscritto, la troverà un’opera godibile caratterizzata dagli stilemi più classici del genere thriller/horror fantastico a cui il cineasta ci ha abituati, con delle ottime premesse che si perdono un po’ sul finale.

Ma forse la discussione accesa nei confronti delle sue pellicole è proprio ciò che il buon Shyamalan desidera.

Trailer Old

About The Author

Related posts