Recensione Soul film Pixar per Grandi e Piccini

Recensione Soul film Pixar per Grandi e Piccini

SOUL UN FILM CHE PROFUMA DI FILOSOFIA

Ciao a tutti amici di Movieblog e benvenuti ad un nuovissimo articolo del vostro sito preferito. Oggi vi vogliamo parlare di un film che ha fatto molto discutere negli ultimi giorni, Soul. Perciò vi invito a mettervi comodi, tenervi del tempo libero a disposizione e ad entrare a pieno nell’analisi dell’ultima pellicola della Pixar.

TRAMA

Joe Gardner è un uomo serio, tuttavia non si sente realizzato nella sua vita e pensa di star a buttare anni preziosi senza gratificazioni. Innamorato del Jazz, è un ottimo musicista di pianoforte e aspetta l’occasione della vita per fare il salto di qualità ed abbandonare il ruolo di insegnante di musica in una scuola media, lavoro che non lo emoziona particolarmente. Nel tempo libero suona in scadenti locali notturni e questo impegno comporta duri litigi con la madre che sogna per il figlio un lavoro fisso e sicuro. Un giorno però Joe ha la sua occasione, supera un provino ed ha la possibilità di suonare in un famoso quartetto debuttando in un famoso locale serale. Preso dalla felicità uscito dal provino però ha un momento di disattenzione e cade in un tombino. Qui inizia il viaggio: la sua anima è catapultata in un luogo strano ed insolito mentre il suo corpo è in coma in un letto d’ospedale. Joe non ha intenzione di morire proprio ora che ha la sua grande occasione di sentirti gratificato e decide di imbrogliare i controllori presenti in quel mondo e stipula un patto salvavita con una ribelle e particolare giovane anima, la numero 22.

PETE DOCTER, UNA GARANZIA

Alla regia di Soul c’è un dei registi più importanti della Pixar, Pete Docter. Docter è un abile sceneggiatore ed un eccellente regista, ormai uomo di fiducia della Pixar ha diretto e scritto i più grandi capolavori della casa produttrice d’animazione come ad esempio i primi due Toy Story, Monsters e co, Up, Inside Out e Wall – e. Trovare insomma un suo prodotto brutto o di bassa qualità è impossibile. Anche in questa sua ultima pellicola infatti Pete dimostra di essere un registra che si destreggia in maniera armoniosa e fantasiosa e uno sceneggiatore che sa tenere la trama sempre su un livello alto d’attenzione mantenendo un ritmo costante e fluido. L’animazione in poche parole è il suo campo.

Soul

DOPPIAGGIO

Degno di nota per me è il doppiaggio italiano di questo film, di grande qualità. Protagonisti del doppiaggio di questo film sono stati Neri Marcorè, che ha doppiato Joe e Paola Cortellesi, che ha doppiato Numero 22. Neri Marcorè ha interpretato Joe in maniera impeccabile, con un tono della voce spesso malinconico ma allo stesso tempo calmo. Nella scena dove Joe si esalta per il provino riuscito riesce a restituire tutto l’entusiasmo del protagonista con un tono alto e veloce. Paola Cortellesi è stata invece pura energia, la passione e la dedizione che ha messo nel dare la voce al bizzarro personaggio di Numero 22 è incredibile e sembra fare il lavoro di doppiatrice da una vita, veramente pazzesca. Entrambi i doppiatori sono stati eccezionali.

COLONNA SONORA

Le musiche jazz sono state composte da Jon Batiste per quanto riguarda le sequenze del film ambientate a New York mentre la musica elettronica è stata curata da Trent Reznor e Atticus Ross che si sono occupati delle scene che si svolgono all’altro mondo. Alla colonna sonora ha partecipato anche la cantante britannica Celeste che ha duettato con Batiste.

COMMENTO PERSONALE

Soul penso sia il primo vero film esclusivamente per adulti. Mi spiego meglio: ho letto su internet critiche da parte di alcuni utenti che dicono che i loro figli non hanno capito il film e si sono annoiati. La cosa è normalissima, Soul parla della vita, dell’importanza di godersi le piccole cose della vita, anche le cose più banali, senza mai dare nulla per scontato perché la vita è breve ed è una sola. Queste cose però le inizi a capire andando avanti con gli anni, quando iniziano ad andarsene le prime persone importanti, quando il tempo sembra scorrere velocemente e inesorabilmente e la vita diventa una preoccupazione quotidiana. Questi pensieri da bambino non ci vengono in mente perché il mondo ci sembra un’eterna favola, un grande parco giochi dove le preoccupazioni e i momenti tristi non possono entrare e dove sembra tutto eterno. In conclusione penso sia normale che i bambini non abbiano capito Soul perché la pellicola lancia un messaggio estremamente filosofico che solo il tempo ti permettere di comprendere: il vero scopo della vita? Viverla.

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