Recensione Stranger Things 3: Ricordate che lui è qui

Recensione Stranger Things 3: Ricordate che lui è qui

Stranger Things 3, la stagione che tutti aspettavamo più o meno, dal suo annuncio direi, non ha deluso le aspettative. Forse non era necessario arrivare ad una terza stagione, ma se quest’ultima viene realizzata così bene e coinvolge i telespettatori, ne è valsa la pena.

Trama di Stranger Things 3

Classico formato delle precedenti stagioni, otto episodi, dalla durata di circa 50 minuti ciascuno, eccezion fatta per il gran finale (cita 1 ora e 15 minuti). È il 1985 a Hawkins, Indiana, il caldo estivo si fa sentire, la scuola è finita e c’è un nuovissimo centro commerciale in città. I ragazzi di Hawkins stanno crescendo e le dinamiche amorose incrinano i rapporti del gruppo, che deve imparare a crescere senza allontanarsi. Nel frattempo il pericolo si avvicina. Quando la città viene minacciata da nemici nuovi e vecchi, Undici e i suoi amici si ricordano che la minaccia è sempre dietro l’angolo e sta crescendo. Ora si dovranno unire e cercare di sopravvivere, ricordandosi che l’amicizia è più forte della paura. [Fonte: Netflix]

Qualche curiosità su questa terza stagione

  • Ha realizzato il record di visione su Netflix, 40 milioni di visualizzazioni, e questo soltanto nei primi 4 giorni
  • Quando nella sesta puntata Hopper, Joyce e Bauman chiamano un numero segreto per avvertire della minaccia russa, Hopper parlando con il responsabile del governo, detta un numero 618-625-8313. Bene, se provate a chiamare questo numero (dall’Italia potrebbe avere dei costi aggiuntivi), si sentirà proprio la voce di Bauman che dici di avere un’informazione, definita da lui stesso “Né buona né cattiva… Ma qualcosa”
  • I riferimenti agli anni ’80 chiaramente non mancano: tra “Ritorno al Futuro” che viene riprodotto sui grandi schermi, a Suzie e Dustin che cantano la colonna sonora de “La Storia infinita”, passando per un piccolo dettaglio che forse è sfuggito a molti di voi, nel primo episodio Hopper davanti la TV guarda il pilot di Magnum P.I.

Cast e Personaggi

Oltre agli ormai conosciuti Millie Bobby Brown, Winona Ryder, David Harbor… Abbiamo due new entry, Erica Sinclair, interpretata da Priah Ferguson, la sorella minore di Lucas che aiuterà il gruppo dei “Coni gelato” nella loro missione contro i russi e a supportare il duo ormai affermato, Dustin e Steve, troviamo Robin, interpretata da Maya Hawke, che i più informati di voi conosceranno come la figlia di Uma Thurman. Senza dimenticare il ricco e vasto copione di Will che in questa stagione si limiterà a dire in 8 episodi soltanto “Lui è qui”, alternando a volte un “Giochiamo a D&D?”.

Stranger Things Cast

Riflessioni e considerazioni [CONTIENE SPOILER]

Ripartire dalla minaccia del sottosopra, concentrandosi di nuovo tutta la storia sulle vicende di Eleven (la nostra amata Undi), poteva risultare banale e scontato, ma così non è stato. In questa terza stagione, i fratelli Duffer, registi e sceneggiatori della serie, sono riusciti a non annoiare, coinvolgendo pienamente il pubblico (basti pensare che questa terza stagione ha avuto circa il 91% di riscontri positivi). I nostri “bambini” sono cresciuti, entrando nel periodo dell’adolescenza con tutte le relative conseguenze, tra amori e rassegnazione per l’infanzia che non tornerà più. Ci troviamo si, di fronte alla minaccia del Mind Flayer, ma questa volta in chiave più umana, riesce a prendere possesso delle persone e a renderle suoi schiavi. Eleven, con i suoi poteri fa il possibile per fermare questa minaccia ma deve arrendersi davanti ad una tale potenza e allora, grazie all’aiuto di tutto il gruppo, e al buon Hopper che dopo esser finalmente uscito da una continua friendzone da parte di Joyce, lascia la sua bambina e la donna che ama, pur di salvarle insieme a tutta Hawkins. Nell’ultimo episodio vediamo la famiglia di Will che svuota la propria casa per un trasloco, con Joyce che ha preso Undici sotto il suo tetto e le dà il fatidico discorso che Hopper aveva scritto per lei e Mike, la stagione si chiude con gli addii tra Will e gli amici di sempre, tra le coppie Jonathan-Nancy e Mike-Eleven, il tutto accompagnato dalla voce di Hopper e delle sue parole dedicate alla figlia. E voi ricordate sempre “Per amore del tuo povero e vecchio papà, tieni la porta aperta di 10 cm”.

Teorie sulla scena post-credit

Dopo circa un minuto di titoli di coda, appare una base russa, con due soldati che davanti ad una cella dicono “No, non l’americano, prendiamo l’altro”. Viene quindi prelevato un uomo che verrà rinchiuso in una cella in cui un democane lo divora. Da qui sono partite tutte le varie idee, sul fatto che “l’americano” in questione fosse proprio il nostro Hopper che in qualche modo è riuscito a salvarsi (in alcune inquadrature, si nota come al di sotto del raggio che apre la porta del sottosopra, ci sia una scala che va verso il basso) e che sfortunatamente sia stato catturato dai russi per i loro piani. Tutto ciò verrà scoperto nella quarta stagione, che a quanto pare non sarà l’ultima. Infatti i fratelli Duffer hanno dichiarato di voler produrre anche una quinta stagione sulle vicende dei nostri nerd preferiti di Hawkins.

About The Author

Diplomato al Liceo Scientifico, tra una pagina e l'altra di un libro di matematica, un episodio calza a pennello. Più che per il cinema, ho la passione per il piccolo schermo. Sono l'amico a cui viene sempre fatta la domanda "Ma che serie tv mi consigli?" Se non avete idea di cosa guardare, faccio al caso vostro. Siete invitati nel sottosopra che si trova nella mia testa.

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