Recensione The Lincoln Lawyer con Matthew McConaughey

Recensione The Lincoln Lawyer con Matthew McConaughey

La corrotta etica professionale si scontra con la ricerca di riscatto morale: “The Lincoln Lawyer”.

The Lincoln Lawyer è un film del 2011 diretto da Brad Furman e tratto dal romanzo Avvocato di difesa di Michael Connelly.

La pellicola ha per interpreti principali Matthew McConaughey (Mickey Haller), Marisa Tomei (Margaret “Maggie” McPherson), Ryan Phillippe (Louis Ross Roulet), William H. Macy (Frank Levin), Josh Lucas (Ted Minton), John Leguizamo (Val Valenzuela), Michael Peña (Jesus Martinez), Bob Gunton (Cecil Dobbs), Frances Fisher (Mary Windsor), Bryan Cranston (detective Lankford), Trace Adkins (Eddie Vogel), Laurence Mason (Earl), Margarita Levieva (Regina Reggie Campo), Pelle James (Lorna), Shea Whigham (Dwayne Jeffrey “DJ” Corliss), Michael Paré (detective Kurlen) e Reggie Baker (giudice Fullbright).

Con un incasso di circa 57 milioni di dollari negli USA il film è risultato un buon successo al botteghino ottenendo anche recensioni molto positive con un punteggio di 83% sul sito Rotten Tomatoes (media voto 6.6/10 su 156 recensioni).

Fra i riconoscimenti si segnala una nomination “miglior film d’azione / d’avventura” ai Saturn Award 2012.

Trama

Los Angeles, California, USA.  Mickey Haller è uno spregiudicato avvocato che nella sua attività di difensore, spesso di soggetti non raccomandabili, adopera metodi piuttosto discutibili, talvolta ai limiti della legalità, e va in giro per la città con il suo fedele autista Earl a bordo di un’auto modello Lincoln (da cui il titolo del film) targata NTGUILTY (abbreviazione di Not Guilty, “non colpevole”). Un giorno gli viene chiesto di difendere Louis Roulet, un ricco e viziato giovane accusato di violenza su una prostituta, il quale si dichiara ostinatamente innocente. Dalle prime ricerche effettuate dal suo amico investigatore Frank Levin, sembra effettivamente emergere l’innocenza dell’imputato.

The Lincoln Lawye

La procura distrettuale, per la quale lavora le ex moglie di Haller, Margaret McPherson, insiste però con le accuse e quindi si apre il processo. Nello svolgimento del dibattimento Haller comincia a ricordare un caso analogo, accaduto alcuni anni prima, nel quale difendeva un uomo, Jesus Martinez, accusato dell’omicidio di una prostituta. In quel caso l’avvocato era riuscito ad evitare la pena capitale al suo assistito facendolo patteggiare una pena di 15 anni di reclusione, nonostante questi si fosse sempre professato innocente.

I dubbi suscitati dalle analogie dei due casi e l’omicidio del suo collega investigatore il cinico ma brillante avvocato si ritroverà tormentato dal rimorso di aver probabilmente mandato in prigione un innocente che lui non ha saputo a suo tempo riconoscere e difendere, in bilico fra l’etica professionale di difendere il suo nuovo cliente e il timore che questi sia davvero colpevole.

Analisi Film

L’azione scorre veloce ponendo in perfetto equilibrio il piano professionale con quello personale. Lo spettatore può seguire ed elaborare lo svolgersi della trama vivendo emozioni in crescendo attraverso la raccolta degli indizi che riportano a galla scottanti retroscena. Quello che è apparso all’inizio come il cinico avvocato che difende solo chi ben sa pagare, e nella fattispecie gran parte degli individui per nulla candidi di animo, ben presto si ritrova intrappolato in una rete di macchinazioni e manipolazioni tese a celare il più squallido e perverso animo omicida.

E proprio quando la sentenza sembra portare ad una nuova ingiustizia sostenuta da una burocrazia corrotta, nell’avvocato spregiudicato ma per nulla impreparato scatta una molla intuitiva che gli consente di rispondere alle minacce e alle ritorsioni mostrando un inaspettato e rinato senso di giustizia.

Giustizia e Riscatto

Due interpreti impeccabili, la bravissima e sempre bellissima Marisa Tomei ed un cinico ma alla fine simpatico Matthew McConaughey, entrambi riconosciuti a loro tempo con l’onore dell’Oscar, rispettivamente “miglior attrice non protagonista” 1993 (Mio cugino Vincenzo) e “migliore attore protagonista” 2014 (Dallas Buyers Club) si ritrovano, inizialmente, uno contro l’altro in un dramma giudiziario che a lungo andare fa emergere i lati umani di entrambi mostrando un affetto e un rispetto mai sopiti.

E mentre il dramma fa emergere i lati oscuri di una storia che sembrava già scritta, il ricordo di un precedente fallimento umano dissimulato da successo professionale segna la definitiva riscoperta dei veri ideali da difendere in aula anche se ciò comporta sempre dolori e sofferenze.

EMOZIONANTE ED  INTRIGANTE.

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