Recensione Lupin Prima Parte con Omar Sy

Recensione Lupin Prima Parte con Omar Sy

Lupin ma non incorreggibile e inafferrabile

Lupin è una serie televisiva francese prodotta da Gaumont (con cui Netflix ha già lavorato per Narcos e The Barbarians) e la coppia Louis Leterrier (già regista di Now You See Me – I maghi del crimine) e Marcela Said. Dunque, pubblicata su Netflix, è liberamente ispirata ai romanzi di Maurice Leblanc aventi per protagonista il celebre ladro Arsenio Lupin interpretato dall’attore Omar Sy.

I primi 5 episodi sono già disponibili da fine dicembre 2020. La seconda parte di Lupin arriverà nell’estate 2021.

Trama

Il quattordicenne Assane Diop vede la sua vita completamente stravolta dopo la morte del padre, condannato per un crimine che non ha commesso, fatto che lo porta a covare un’irrefrenabile voglia di vendetta e giustizia verso la ricca famiglia Pellegrini che l’ha accusato. Venticinque anni dopo Assane, che intanto si mantiene commettendo piccoli furti, decide di portarla a compimento traendo ispirazione dal romanzo Arsenio Lupin, il ladro gentiluomo, regalatogli a suo tempo dal padre.

Assane passa quindi le sue giornate a leggere questo libro ed ispirarsi alle storie presenti per affrontare una vita difficile, dovendo imparare molte cose da solo (dato che, prima di perdere il padre, aveva perso la madre) e dovendo affrontare diverse difficoltà. Tutto questo finché non conosce Claire (Ludivine Sagnier) in tenera età, donna con cui poi avrà un figlio anni dopo.

Novità

La serie prodotta da Netflix non parla di Lupin III, il cartone animato giapponese che la generazione 1980/1990 conosce bene e con cui è cresciuta, bensì bisogna fare un passo indietro di qualche anno, precisamente nel 1905, dove in Francia lo scrittore Maurice Leblanc inventava “Arsène Lupin “, ladro gentiluomo. È proprio da questo libro che parte tutto, perché Omar Sy, che nella serie è Assane Diop, non è affatto Lupin, si ispira solo alle sue mosse, ai suoi modi di fare e di agire e ad alcune storie.

Di Lupin c’è solo la leggenda. C’è molto di commedia francese ma con una freschezza ed elasticità che rendono le prime cinque puntate leggere e mai impegnative. C’è sullo sfondo qualche tematica sociale come la difficile integrazione e la disuguaglianza ma in primo piano c’è un mix di thriller e commedia.

Il protagonista interpretato da Omar Sy non ha niente del personaggio che tutti conoscono per il cartone giapponese. È un emulatore che cala nella sua sfortunata vita delle tecniche e trame del personaggio di Lupin per ingannare e sfuggire ma soprattutto per evadere inizialmente dalla sua triste vita. Come l’originale, il Lupin di Omar Sy è un ladro gentiluomo con la battuta pronta, abile tanto nel combattimento quanto nella conduzione delle indagini, oltre che nel trasformismo e nella prestidigitazione. Sempre pronto a giocare col fuoco e ad agire in maniera teatrale, tra fughe sui tetti e scontri sui treni.

Non va visto con l’idea che sia il Lupin che ha incollato allo schermo diverse generazioni. Detto ciò, sembra che la storia regga e con un significato anche velato e non banale. Non siamo dinanzi a un capolavoro ma non è nemmeno da buttar via. Un buon lavoro con una discreta struttura del linguaggio e della storia.

Lupin Netflix

Conferma

La conferma è il protagonista Omar Sy più che il personaggio. L’attore salito alla ribalta con Quasi amici è senz’altro adatto per la parte soprattutto quando c’è da prestare il fisico all’azione o il sorriso sornione, armi naturali per l’attore comico francese di origini senegalesi e mauritane. Preventivamente sembra essere una sorpresa aver scelto lui per la parte di Lupin, ma poi ci si rende subito conto che nei panni del “Lupin Netflix” è quasi più di una conferma. C’è da dire che il registro di Omar Sy non va mai oltre, non sorprende, ha delle maschere ben precise, riesce a calarsi bene nelle commedie con qualche grammo di azione e thriller.

To be continued

La prima parte di Lupin sbarcata su Netflix è composta da cinque puntate, ciascuna delle quali rappresenta il tassello di una storia sospesa tra passato e presente volta a svelare progressivamente i legami tra il protagonista e gli altri personaggi in ballo, a cominciare dai membri della potente famiglia Pellegrini.

Il finale della prima parte lascia aperta ogni soluzione e ogni strada. Staremo a vedere se nel complesso soddisferà. Per ora è un SI più popolare.

Curiosità Lupin

  • Lupin è ad oggi, infatti, il miglior esordio di sempre per una serie originale Netflix: con i suoi 70 milioni di account sintonizzati durante i primi 28 giorni di disponibilità in catalogo, infatti, lo show ha fatto mangiare la polvere a concorrenti di tutto rispetto come La Regina degli Scacchi (62 milioni) e Bridgerton (63 milioni).
  • Lupin si è piazzato al secondo posto nella classifica degli show Netflix di maggior successo di tutti i tempi, dietro soltanto allo strepitoso successo della prima stagione di The Witcher. Insomma, era davvero difficile chiedere di più! Dopo il suo esordio, intanto, Lupin è stato il primo show francese ad entrare nella top 10 americana Netflix
  • Probabilmente non ci sarà soltanto la seconda parte ma la serie potrebbe continuare con altre stagioni
  • Creatura letteraria di Maurice Leblanc, Arsenio Lupin nasce come risposta ironica al personaggio di Sherlock Holmes creato da Arthur Conan Doyle.
  • Nato nel 1967 dalla fantasia del mangaka Monkey Punch, Lupin III è uno dei fumetti più celebri di tutti i tempi. Nell’anime, Lupin non è altri che il nipote del criminale francese, erede in tutto e per tutto della furbizia e dello charme del nonno. Aspetto un po’ scimmiesco, abiti sgargianti e una banda di amici/complici tutta da ridere, Lupin III, dopo solo una manciata di numeri, viene opzionato per la produzione di una serie di cartoni animati.

Trailer Lupin

About The Author

Diploma classico e giurista in erba alla Federico II di Napoli. Appassionato e cultore di cinema, sognatore a occhi aperti, inguaribile romantico. La passione per il cinema molto probabilmente deriva dalle tragedie greche. Studioso del bel calcio dopo aver visto il doppio passo del fenomeno Ronaldo ai tempi dell'Inter e le esultanze dell'areoplanino/scugnizzo Montella. Mi servo della scrittura per arrivare al cuore della persone. Preferisco καιρός al kρόνος!

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