“Le persone non sono ricordate per il numero di volte che falliscono, ma per il numero di volte che hanno successo.” Thomas Alva Edison
Prima di iniziare ad illuminarvi parlandovi di questo film, vorrei ringraziare Thomas Alva Edison per aver industrializzato il kinetografo e quindi permettermi, indirettamente, di poter scrivere di cinema. Thomas Alva Edison, sì, il protagonista del film, per l’appunto, Edison – L’uomo che Illuminò il Mondo uscito nelle sale italiane il 18 Luglio 2019 dopo lunghe e travagliate attese.
Provate solo ad immaginare la vita attuale con un blackout che non consenta più l’uso dell’energia elettrica, capace di mettere fuori uso tutti i dispositivi che si utilizzano quotidianamente, dalla tv agli elettrodomestici, per non parlare della rete internet e tutti gli altri apparecchi. Paesi al buio, che tre uomini hanno cambiato, Thomas Edison, George Westinghouse e Nikola Tesla.
Edison e la Current War
Dal titolo si può percepire che Alfonso Gomez-Rejon, regista del film, si è cimentato in una pellicola biografica in cui l’inventore e imprenditore statunitense viene interpretato dallo splendido Benedict Cumberbatch, fiancheggiato da un cast che gode della partecipazione di attori di alto livello come Tom Holland il quale interpreta il segretario dello stesso Edison. Questo film vanta della co-partecipazione di elementi di una elevata risonanza storica come George Westinghouse (Michael Shannon) e Nikola Tesla (Nicholas Hoult) i quali, anche se antagonisti del così tanto amato Tom, si sono battuti affinché il mondo non conoscesse più notte.
“The Current War“, che vede protagonisti queste tre grandi menti mondiali, è caratterizzata da un susseguirsi di diffamazioni e infangamenti che il drammaturgo Michael Mitnick rende dinamici e incalzanti tanto da catturare a pieno lo spettatore. Questo tuffo nell’ Ottocento ci presenta uno scenario in cui George Westinghouse dispone di un’economia tanto ingente da poter investire in una nuova forma di energia, quella elettrica, che circuiva in un sistema a corrente alternata e quindi più economica di quella di Thomas Edison che circuiva in un sistema isolato. Tom, inoltre era riuscito a “racchiudere le stelle nel vetro” per circa 13 ore a confronto delle 2 ore di durata delle lampadine del rivale e affermava che la corrente alternata generasse morte. La pellicola di Rejon è dipinta anche con sfumature drammatiche che culminano con la morte della moglie di Thomas, nell’invenzione della sedia elettrica oppure nella sfortunata carriera di Nikola Tesla il quale, con il suo genio, prima sottovalutato dallo stesso Edison, poi imbrogliato dalle banche ed infine sostenuto da Westinghouse, riesce a donare perfezione a quella che i contemporanei ai fatti chiamavano “lampada ad escandescenza”.
Una guerra per tutti
Nonostante il film racconti di tre personaggi e di una “guerra” la pellicola in se punta sulla figura di Edison, concentrandosi sul periodo tra le due sue invenzioni più famose e importanti: la lampadina e l’antenato della cinepresa. Il film dunque manca di raccontarci il suo genio, giustificando le sue mosse più sporche e cattive.
A rischiarare una pellicola mediocre oserei dire che quella di Alfonso Gomez-Rejon è stata una regia eclettica, elettrica, ed elettrizzante è stato il retroscena che ha preceduto l’uscita di questo film. Quest’ultimo, infatti, è arrivato nelle sale cinematografiche con ben due anni di ritardo dopo che nel 2017 ha transitato al Toronto Film Festival per poi esser rimontato dal venerabile Martin Scorsese. Il tutto è accaduto in quanto il produttore statunitense Harvey Weinstein è stato protagonista di uno scandalo sessuale.
Tralasciando le quinte cinematografiche ho apprezzato molto l’interpretazione dei personaggi e la sceneggiatura, ho trovato più che discreto il montaggio ma non ho enormemente apprezzato la colonna sonora che non ha contribuito a dare risonanza agli argomenti trattati.
Per concludere il vero senso nascosto del film è nel finale: e cioè che ogni guerra è superflua, si pensa sempre di essere protagonisti e di primeggiare sull’altro, a volte anche con gesti meschini, quando poi si perde il senso più importante, quello di collaborare per un bene comune. Lo hanno capito solo alla fine Edison, Westinghouse e Tesla.