Recensione Rapina a Stoccolma: la sindrome parte da qui

Recensione Rapina a Stoccolma: la sindrome parte da qui

Stoccolma, 1973: un uomo di poco più  30 anni entra armato in una banca, la Kreditbank. Prenderà tre dipendenti in ostaggio. Il film è una crime comedy basata su fatti realmente avvenuti, tanto che l’avvenimento suscitò un clamore mediatico tale proprio per l’incredibile legame che si sviluppò tra rapinatore ed ostaggi.

L’originalità del film sta anche in questo fatto: l’episodio realmente avvenuto non era mai stato trasposto cinematograficamente prima. Se per la sindrome da Stoccolma, il cui nome deriva proprio dall’episodio della rapina trasposto nel film, la cinematografia mette in rassegna innumerevoli  esempi tra film e serie televisive, solo il regista di Rapina a Stoccolma, ovvero Robert  Budreau, segna il colpo di descrivere l’intera vicenda.

La trama e la produzione del film

Il protagonista delle vicende, nelle vesti di capitan Ultimo di Easy Ryder, è un ex detenuto di 32 anni , Lars Nystom (l’attore è Ethan Hawke che durante una rapina alla banca centrale  decide di prendere in ostaggio alcuni impiegati per far rilasciare il suo amico Gunnar (Mark Strong) di prigione. Andando avanti con le ore e i giorni ( il rapimento e la situazione di stallo in banca dureranno più di 100 ore), gli ostaggi sviluppano un complesso rapporto con il loro rapitore, soprattutto Bianca ( Noomi Rapace), moglie e madre di due bambini.

Lars sembra  avere a cuore  le condizioni e le esigenze dei suoi prigionieri e questa connessione  “sentimentale” sarà alla base del noto condizionamento psicologico detto “Sindrome di Stoccolma”. La vicenda finirà con la polizia che aprirà il gas nella struttura e i rapitori verranno portati via.

Rapina a Stoccolma

La sindrome di Stoccolma e il significato

I nomi veri dei due ex detenuti evasi alla base del vicende narrate del film sono Jan Eric Olsson, 32 anni e Clark Olofsson , di 26 anni. In diretta televisiva con il mondo intero, tutti gli ostaggi constrastarono fortemente gli sforzi di polizia e governo di salvarli. Anzi, non solo tentarono di difendere i loro rapitori ma ancora diversi mesi dopo provavano sentimenti molto forti per gli uomini che avevano minacciato la propria vita. Due delle donne finiranno per fidanzarsi per un periodo con gli stessi rapitori. Un caso del genere andò oltre il trauma della rapina e ed è un evento comune in alcune situazioni oppressive trattandosi di un particolare stato di dipendenza psicologica  e/o affettiva che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza fisica,verbale o psicologica. Studi hanno accertato che, pur non rientrando la sindrome in nessun manuale di disturbi psichiatrici per ora, situazioni simili sono avvenute ai prigionieri dei campi di concentramento, ai membri di sette, alle vittime di incesto, a donne maltrattate, ai prigionieri di guerra, alle vittime di sequestri e, naturalmente, agli ostaggi.

Locandina Ufficiale

Rapina a Stoccolma Locandina

 

Annibale Napolitano

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