Recensione American Crime Story: impeachment

Recensione American Crime Story: impeachment

“AMERICAN CRIME STORY: IMPEACHMENT”

USA, 2021

MINISERIE – FOX, FX

CAST: Sarah Paulson, Beanie Feldstein, Annaleigh Ashford, Clive Owen, Margo Martindale, Edie Falco, Cobie Smulders, Judith Light, Elizabeth Reaser, Christopher McDonald, Blair Underwood, Mira Sorvino.

“Impeachment” è la terza stagione della serie antologica “American Crime Story”, creata da Ryan Murphy e scritta da Sarah Burgess, che si concentra sui retroscena dello scandalo “sexgate”, esploso nel 1998 tra l’allora Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton e Monica Lewinsky, stagista della Casa Bianca.

In arrivo su Fox Italia (canale 116 di Sky) in anteprima assoluta a partire da martedì 19 ottobre.

Trama Impeachment: American Crime Story

Anno 1995. Monica Lewinsky è una ventunenne di belle speranze che lavora come stagista nella prestigiosa West Wing della Casa Bianca. Il Presidente in carica è Bill Clinton, eletto circa tre anni prima e prossimo alla rielezione, noto oltre che per le sue posizioni progressiste anche per la sua fama di seduttore.

Dentro e fuori dai corridoi della Casa Bianca sono molte le donne che hanno ricevuto attenzioni da parte sua: una in particolare, Paula Jones, sostiene di aver ricevuto delle avances sessuali non richieste quando Clinton era ancora Governatore dell’Arkansas. La donna intenta una causa civile contro il Presidente, supportata da Susan Carpenter-McMillan, nota avvocatessa dedita alla causa femminista.

Il processo prende forma e, contemporaneamente, si consuma la relazione clandestina tra Lewinsky e Clinton, una storia di incontri segreti e chiamate nel cuore della notte che va avanti per circa due anni, fino a che la ragazza non viene trasferita negli uffici del Pentagono in quanto si teme che la situazione possa sfuggire di mano.

Qui la giovane Monica incontra Linda Tripp, figura chiave della vicenda: la donna aveva lavorato per molti anni alla Casa Bianca, sempre con ruoli di prestigio affiancando i vertici amministrativi; fino a che non viene trasferita negli uffici del Pentagono, una scelta che la Tripp giudica una ritorsione verso di lei da parte della nuova amministrazione che mal la sopporta. Nonostante l’aumento di stipendio, essere confinata nei cubicoli dei reparti della Difesa per la Tripp è motivo di grande insofferenza; il suo rancore viene temporaneamente stemperato dall’incontro con la Lewinsky, una ragazza solare e piena di vita con la quale la donna instaura un’amicizia che porterà a un intenso scambio di confidenze, inclusa la rivelazione del flirt con Clinton.

Una vicenda di sesso e potere

Non c’è dubbio che la vicenda della relazione tra Bill Clinton e Monica Lewinsky sia tra le più note e pruriginose che la storia americana ci abbia regalato: il sexgate che definì il dibattito (non solo politico) della fine degli anni Novanta riuscì a diventare un caso mediatico anche oltreoceano, un vero e proprio scandalo emblematico dell’immaginario sociale statunitense, dove la politica e il sesso sono due facce della stessa medaglia, il potere.

Nessuna sorpresa, quindi, che Ryan Murphy e soci abbiano scelto questa vicenda come terzo capitolo della loro serie antologica dedicata ai grandi fatti giudiziari e di cronaca americani, iniziata nel 2016 con il celebre caso di O.J. Simpson e proseguita nel 2018 con il resoconto dell’assassinio di Gianni Versace.

“Impeachment”, diversamente dalle precedenti stagioni, non si focalizza su un crimine violento ma piuttosto sugli intricati rapporti, personali e pubblici, che hanno portato alla scoperta della relazione clandestina più famosa del mondo e, ovviamente, affronta tematiche oggigiorno più attuali che mai come l’abuso di potere e la colpevolizzazione delle vittime di molestie.

Non a caso, tra i co-produttori figura la stessa Monica Lewinsky, il cui contributo è stato sicuramente determinante per la buona riuscita del progetto e per la ricostruzione dei fatti più salienti.

La Talpa Linda Tripp

Clinton e la Lewinsky erano, per motivi differenti, fortemente decisi a portarsi il segreto della loro storia nella tomba; non avevano però fatto i conti con Linda Tripp, la vera protagonista del racconto.

Il suo risentimento nei confronti dell’amministrazione Clinton, la sua natura patriottica e legata a un certo tipo di concezione della politica, oltre all’ambizione e al desiderio di dare una svolta alla sua vita, la porteranno a intravedere nel caso Lewinsky-Clinton un’occasione personale.

Dati i suoi agganci con una nota casa editrice che le propone di scrivere un libro sulle scottanti rivelazioni, la Tripp accetta di buon grado di tradire la fiducia di Monica Lewinsky e inizia a registrare le conversazioni telefoniche con l’amica al fine di carpirle dettagli rilevanti sulla torbida vicenda.

I nastri con le registrazioni diventeranno le prove fondamentali per l’indagine che l’FBI porterà avanti.

La vera Linda Tripp, che è deceduta lo scorso anno, si è sempre difesa sostenendo di aver agito patriotticamente per interesse verso il suo Paese.

Cast

Nei panni di Linda Tripp ritroviamo un volto familiare della scuderia Murphy, vale a dire la bravissima Sarah Paulson, che grazie alla serie su O.J. Simpson vinse un Emmy nel 2016 ed è apparsa in quasi tutte le stagioni di “American Horror Story”.

La sua Linda è una donna perlopiù sola, chiusa nella sua integerrima condotta e schiva con chiunque tranne che con Monica Lewinsky, con la quale intrattiene un’amicizia al limite del morboso e che finirà per tradire. Quasi irriconoscibile dietro al trucco, ai pesanti occhiali e alla dentiera posticcia, la Paulson regala un’altra entusiasmante performance e con la sua abilità riesce a rendere appassionante un personaggio sgradevole.

Non da meno è Beanie Feldstein, giovane attrice proveniente dal teatro (già vista nei film “Lady Bird” e “Booksmart”), che interpreta Monica Lewinsky restituendoci un ritratto onesto e sincero della giovane tirocinante, che la stampa di mezzo mondo all’epoca aveva messo alla gogna dipingendola come arrivista e affamata di successo e visibilità.

L’attrice dà voce e corpo a una donna appena ventunenne fortemente attratta da un Presidente brillante e carismatico, intelligente e abile nel suo lavoro ma forse troppo ingenua. Tra l’amore e l’ossessione, una ragazza come tante che compie un errore di valutazione seguendo il proprio cuore ma che finirà schiacciata in un sistema contorto e subdolo.

Bill Clinton è invece interpretato dal famoso attore inglese Clive Owen, ottimo nel ruolo e decisamente somigliante al 42esimo Presidente USA, che i posteri ricorderanno più per le sue scappatelle che per i suoi risultati politici. L’uomo Clinton che traspare dietro alla patina di guida della più grande democrazia del mondo è insicuro, attanagliato dal senso di colpa (soprattutto nei confronti della moglie Hillary), ma anche premuroso nei confronti di Monica Lewinsky, una ragazza che inaspettatamente sconvolge il suo mondo.

Vale la pena vederlo?

“American Crime Story: Impeachment” è certamente un materiale ideale per la narrazione televisiva, dati i suoi contenuti di politica, tradimento, sesso e potere.

I molti personaggi coinvolti potranno inizialmente disorientare il pubblico italiano non informato sulla vicenda quanto quello americano; ma una scrittura incalzante, performance vincenti da parte del cast e una regia che non sceglie chi sia il buono e il cattivo in una vicenda dai contorni ambigui, saranno elementi sufficienti per affascinare gli spettatori in modo trasversale.

Che siate tra coloro che puntano il dito contro la Lewinsky e la sua ingenuità, oppure che giudicano Clinton come uomo sprovveduto e Presidente incosciente, o che semplicemente vogliate farvi una vostra idea degli spinosi avvenimenti, “Impeachment” è la serie giusta per godersi il resoconto degli intrighi di palazzo di un Paese pieno di contraddizioni, a cui il sesso fa più paura della minaccia terrorista.

Trailer America Crime Story: Impeachment

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