Recensione Bodies: una nuova serie sulle note dei grandi thriller

Recensione Bodies: una nuova serie sulle note dei grandi thriller

Non ci crediamo ancora nemmeno noi, ma è così. Netflix ha creato una miniserie, di soli 8 episodi, che ci riporta indietro nel tempo, quando la grande piattaforma streaming produceva un prodotto senza precedenti come Dark o più recentemente 1899. Con Bodies, la “grande N” porta all’auge un Thriller distopico, in cui il crime e il tempo fanno da protagonisti. Da molto non vedevamo prodotti in grado di tenerci con il fiato sospeso fino alla fine. Proprio quei prodotti in cui niente è come sembra, in cui il dettaglio meticolosamente ripreso con un zoom avanti fa la differenza. Quelle serie in cui se ti distrai un secondo al telefono è finita. Ecco, Netflix ci ha regalato Bodies, un piccolo gioiellino che speriamo vivamente sia autoconclusivo e di cui vi parliamo oggi in questa recensione firmata MovieBlog.

Recensione Bodies: Trama e personaggi

Londra, luglio 2023: un omicidio, un corpo e un assassino. Quattro detective cercano di risolvere il mistero, trascendendo i limiti spazio temporali. 1890,1941,2023 e 2053. Queste sono le line narrative su cui si districa la storia. Nel 2023 la Detective Shahara Hassan (Amaka Okafor) trova un corpo nudo e senza vita presso Longarvest Lane, inizia così il caso da risolvere. Tutto sembra andare come sempre, con un caso da risolvere e un assassino da identificare. Peccato che di ordine ce ne sia ben poco, soprattutto a livello spazio temporale. Tanto è vero che il Detective Whiteman (Jacob Fortune-Lloyd), il Detective Hillinghead (Kyle Soller) e la Detective Maplewood (Shira Haas) ritrovano lo stesso corpo, con le stesse caratteristiche, rispettivamente nel 1941, nel 1890 e nel 2053. Come è possibile? 

Bodies: l’high concept che convince (quasi tutti)

Le critiche subite da questa serie sono diverse, soprattutto per il finale (che non staremo a spoilerare tranquilli) un po’ deludente. Certo è che una caratteristica accomuna tutte queste recensioni. Bodies in effetti è un High Concept incentrato sulla propria trama, a discapito della caratterizzazione dei personaggi, ma con protagonisti perfettamente celati nel ruolo. Basato sul fumetto di “Si Stephens” la serie ripercorre questa sceneggiatura in soli 8 episodi (di 50 minuti ciascuno), i quali infatti comportano poco spazio per caratterizzare al meglio ognuno dei protagonisti. E’ anche vero però che le eccellenti interpretazioni degli attori, fanno da subito capire chi abbiamo di fronte e, soprattutto nel caso del Detective Hillinghead, quali siano le loro paure e i loro sentimenti.

Con una fotografia perfettamente adattata in base alle epoche e una scrupolosa attenzione al dettaglio nel passare da un momento all’altro, Bodies rimane, nonostante alcuni difetti, un gran prodotto Netflix. Grazie poi all’uso di una colonna sonora onnipresente e perfettamente a tema, si accompagna lo spettatore in un crescendo di emozioni senza mai lasciarlo solo e sempre in preda alla frenesia. Considerando il fatto che  l’obiettivo principale era quello di mantenere lo spettatore incollato allo schermo e spingerlo al binge watching, la serie riesce nel suo intento primario. Anche perché quando vai al lavoro e non riesci a pensare ad altro che alla trama di quella serie, a cosa sia successo e come possa essere possibile il tutto, l’obiettivo è centrato pienamente. 

Bodies: un ottimo lavoro con qualche difettuccio

Sono pochi i prodotti Netflix che ti incollano allo schermo e inseriscono perfettamente un plot twist dietro l’altro quando meno te l’aspetti. Quando pensi di aver capito ma in realtà l’unica cosa che sai è che non hai capito nulla, sei davanti ad un prodotto avvincente e, a discapito di quelle recensioni che affermano il contrario, ad un vero gioiellino.

Ci sono però delle osservazioni da fare, e per questo il gioiellino rimane un po’ un diamante grezzo. Oltre al fatto che dopo metà visone, come in 1899, si è già capito quasi tutto, il problema è fondamentalmente uno: il finale un po’ scontato, ma che conclude perfettamente la storia, regalandole un senso compito senza lasciare buchi di trama. E attenzione cari lettori, perché non è affatto facile creare una serie con salti temporali e viaggi nel tempo come fosse pane quotidiano, senza lasciare errori e tracce dietro di sé. Non portiamo esempi in questa sede, ma vi assicuriamo che ci sono. Certo è che Bodies non è quel capolavoro immenso che aspettavamo da anni, ma ragazzi…se cercate prodotti simili a un “Dark” a caso, vi chiediamo scusa per la brutalità, è chiaro che perdete tempo. Inutile fare dei paragoni.

Nonostante qualche difetto quindi, Bodies raggiunge i suoi obiettivi con ottimi voti, questo è certo. E a coloro che non sono ancora convinti rispondiamo semplicemente che quando un prodotto, che fa della trama complicata la propria arma, rimane impresso anche dopo tempo senza farci arrabbiare sui dettagli, c’è poco da dire è un ottimo lavoro.

 

 

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