Recensione Mr. Nobody di J. Van Dormael

Recensione Mr. Nobody di J. Van Dormael

Mr. Nobody è un film del 2009 diretto dal belga Jaco Van Dormael con protagonista Jared Leto e Diane Kruger, candidato e premiato a numerosi premi da parte di diverse organizzazioni e festival cinematografici.

Trama Mr. Nobody

Il film è ambientato nel 2092, quando ormai l’umanità ha conquistato l’immortalità, tutti tranne uno: Nemo Nobody (interpretato da Jared Leto), uomo di 117 anni, l’ultimo destinato a morire di vecchiaia. I giornalisti e gli psicologi sono interessati a conoscere la sua vita, ma Nemo non sembra collaborare, o afferma di non ricordare niente oppure racconta storie contraddittorie e incongruenti, e nessuno riesce a capire cosa sia realmente accaduto. Le storie che racconta avvengono in tre momenti principali: all’età di 9 anni, quando i suoi genitori si separano; a 15 anni, quando si innamora; e a 34 anni, mentre vive la sua vita adulta – tutti e tre districati in diverse realtà attraverso una narrazione non lineare.

A tutto ciò c’è una spiegazione: i bambini, prima di nascere, conoscono già tutto ciò che accadrà nella loro vita, ma al momento del concepimento gli Angeli dell’oblio pongono un dito sulle labbra dei nascituri, facendo scordare loro il destino che li attende. Gli angeli si dimenticano di Nemo, che di conseguenza nasce già in grado di prefigurarsi il proprio futuro. Il problema arriva quando a 9 anni i suoi genitori divorziano e lui è costretto a scegliere con chi vivere. In base a questa scelta tutto il suo futuro sarebbe cambiato, avrebbe preso strade diverse, quelle che Nobody ha raccontato ai giornalisti. Alla stazione ferroviaria la madre sta per partire per il Canada mentre il padre rimane in Inghilterra. In una versione della storia Nemo corre e raggiunge la madre, in un’altra rimane con il padre.

MR. NOBODY E IL TEMA DELLA SCELTA

Mr Nobody è l’emblema del grande valore della scelta, di quanto siano proprio le nostre decisioni a costruire il nostro destino. La complessità delle alternative con cui il protagonista deve fare i conti è la stessa che affrontiamo tutti noi quotidianamente, ogni scelta che prendiamo può cambiare il nostro futuro, in meglio o in peggio, ma questo non possiamo saperlo prima di scegliere.

Mr Nobody

Nemo dice “Non si torna indietro. Per questo è difficile scegliere. Devi fare la scelta giusta.  Ma finché non scegli, tutto resta ancora possibile”. Proprio per questa sua difficoltà nel scegliere,  Nemo non è solo uno, ma è tutte le diverse conseguenze delle sue scelte, non ha un’identità vera e propria perché alla fine decide di essere tutte le possibilità. Tutte le storie che ci vengono raccontate dal protagonista non sono altro che proiezioni della mente del Nemo bambino,  che ha immaginato le differenti conseguenze in base alla scelta di viverre con la madre o con il padre. Davanti a queste possibilità il bambino cerca una terza possibilità, infatti scappa di fronte alla scelta,  ma come dice il filosofo Kierkegaard: non scegliere equivale in realtà a scegliere.

CURIOSITÀ

Le tre donne che ci vengono presentate da Nemo durante i suoi racconti, Anna, Elise e Jean, sono spesso vestite con colori legati alla storia con lui. Anna è vestita di rosso, che viene associato all’amore, Elise in blu, che rappresenta la depressione, e Jean in giallo, il colore dell’avidità. Questo dettaglio ci mostra come ogni scelta stilistica e non sia fatta dopo attente riflessioni per non lasciare nulla al caso, per dare maggiore risalto alle caratteristiche dei personaggi. Un altro aspetto che ci mostra la minuziosità con cui tutto viene messo al suo posto è il nome della stazione ferroviaria dove il giovane Nemo ha dovuto scegliere se restare con sua madre o con sua padre, che si chiama “Chance”.

Nemo in latino significa “nessuno”,  mentre al contrario si scrive “omen” che in inglese significa auspicio. Questo dimostra la pluralità dei significati di questo nome, tutti sempre legati al ruolo del protagonista, che lo caratterizzano maggiormente e lo completano come personaggio.

RECENSIONE

“Non si può tornare indietro,  per questo è difficile fare una scelta,  ma fin quando non si sceglie nulla.. Tutto è possibile”.

Questo film ci fa capire l’importanza delle scelte e delle non scelte, permette a chiunque di immedesimarsi nel protagonista,  poiché ognuno di noi si è trovato almeno una volta a dover prendere una decisione importante o a chiedersi “chissà come sarebbe andata se avessi fatto scelte diverse..”. 

Ci vengono mostrate le infinite possibilità che abbiamo in ogni singola esistenza,  tutto questo all’interno di una potente e suggestiva riflessione sullo scorrere del tempo. Anche se inizialmente sembra ci vengano mostrate le memorie, non molto lucide, di un signore di 119 anni che non ricorda bene il suo passato, alla fine tutto trova un senso, lasciando così lo spettatore a bocca aperta.

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