Recensione Stranger Things 4: in attesa degli ultimi episodi

Recensione Stranger Things 4: in attesa degli ultimi episodi

Manca veramente poco per vedere gli ultimi due episodi della quarta stagione di Stranger Things. Siete pronti?

Attenzione allo spoiler ragazzi, se non avete visto la prima parte, o le prime tre stagioni di Stranger Things vi sconsiglio di andare avanti, perché ci saranno degli spoiler inevitabili.

La prima parte della quarta stagione di Stranger Things è arrivata su Netflix il 27 maggio scorso, a tre anni di distanza dal capitolo precedente riprendendo, in tempi narrativi, esattamente nove mesi dopo i fatti accaduti.

Un prodotto in grado di sconvolgere il mondo delle serie come le conosciamo, con influenze dei grandi classici del thriller e dell’horror, è arrivato finalmente nei nostri schermi, sconvolgendoci più che mai.

Rispetto alle stagioni precedenti abbiamo davanti 7 episodi, della durata di circa 1 h e 40 l’uno, molto più cupi e tetri, all’insegna dell’unico e vero horror. Sappiamo bene che in Stranger Things l’armo-cromia è fondamentale, basti vedere i colori che contraddistinguono Max nei due capitoli precedenti, caratterizzati dal rosso, dall’arancio e da tutto ciò che è solare, e confrontarli con quelli caratteristici di quest’ultima parte, per capire che i colori in questa serie riflettono l’anima dei personaggi e raccontano la loro storia.

Stranger Things 4 parte 1: trama

Undici (Millie Bobby Brown) è andata a vivere con Will (Noah Schnapp) e Joyce (Winona Ryder)  in California, il resto del gruppo è rimasto a Hawkins. Quello che era un gruppo solido e compatto sempre pronto a dare la propria vita per salvare l’altro sembra si stia disintegrando piano piano. Causa? Problemi adolescenziali. Ebbene si, i nostri piccoli sono cresciuti e ora devono affrontare una delle più grandi sfide che una persona possa vivere, l’adolescenza e i traumi che ne conseguono. Sappiamo bene che in Stranger Things però i problemi sono ben altri e sicuramente non sarà qualche bullo della scuola a spaventare i nostri nerd preferiti. Vecna, infatti, nato dall’ispirazione a figure iconiche come Freddie Kruegher, Pennywise e il Re della Notte, minaccia la ritrovata quiete della cittadina impossessandosi della mente dei ragazzi traumatizzati, ma in modo molto diverso dal Mind Flayer. Vecna ha una dimensione umana, decisamente più temibile rispetto ai mostri visti precedentemente nella serie, che si impossessa dei ragazzi e li uccide in poco tempo, in pieno stile esorcista.

La trama è divisa in tre filoni narrativi, uno per Undici e Will, a cui poi si aggiunge Mike, uno per Hopper e “Enzo”, uno dei personaggi più riusciti della serie, e uno per il gruppo rimasto a Hawkins, forse quello più avvincente grazie alla nostra Nancy, sotto la scia di Nancy Drew alle prese con le sue inevitabili e inconfessabili consapevolezze, e a tutti gli altri che riescono sempre a strappare una risata anche nei momenti meno opportuni (ricordiamo il caso “Watergate” utilizzato da Dustin per definire il portale sott’acqua, geniale!)

Una scelta azzardata ma ben riuscita la divisione della trama, che culminerà con l’allineamento di tutte e tre le storyline e l’incontro di tutti i personaggi..

Stranger Things 4 e Nightmare dal profondo della notte

Come per le altre, di questa quarta stagione non si può assolutamente dire nulla. Una serie perfetta sotto ogni punto di vista, che fa sempre attenzione al minimo particolare (pur dimenticando il compleanno del povero Will) grazie ad inquadrature dettagliate e alla direzione fotografica di Lachlan Milne, candidato all’Emmy per la miglior fotografia a camera singola.

Che in Stranger Things i richiami a grandi film siano tanti è palese, anche perché gli stessi Duffer Brothers, creatori della serie, hanno spiegato che il loro scopo è quello di omaggiare i classici degli anni ’80. E lo hanno fatto! Chiedendo a  Millie Bobby Brown (Undici)  di ispirarsi a E.T l’extraterreste per entrare nel personaggio e soprattutto nel rapporto con Mike, dando a Max l’hoverboard di “Ritorno al futuro 2”, (saga comunque citatissima nella serie), e mettendo qua e là citazioni continue a film come Stand By me.

Effettivamente guardare Stranger Things è come partecipare ad una lunga caccia al tesoro, cercando riferimenti nascosti grazie alle tante inquadrature a campo medio che svelano ogni dettaglio all’occhio più attento.

Stranger Things 4

Mai nella serie l’horror è stato così protagonista. I veri fani del genere possono anche assistere a un fantastico “Cross Over”, grazie a Eddie Munsen (Joseph Quinn) quando paragona il temutissimo Victor Creel a Michael Mayers, protagonista della fortunata saga “Halloween”. Se non fosse che l’attore che interpreta Victor Creel è Robert Englund (interprete di Nightmare), la citazione sarebbe passata anche in secondo piano. “Nigthmare, dal profondo della notte” ispira gran parte della quarta stagione così come il personaggio di Vecna, frutto di un make up di molte ore firmato Barrie Gower, nonché il creatore del “Re della Notte” di Game of Thrones, capace di entrare nella mente delle vittime attraverso il loro traumi e i loro “incubi”,

Stranger Things 4: cosa aspettarsi dalla parte 2 (ALLERTA SPOILER)

Dopo sette lunghissimi, ma bellissimi, episodi, in particolare il quarto capace di far tornare prima in classifica una canzone di 40 anni fa, ne rimangono soltanto due. Cosa dobbiamo aspettarci?

Negli ultimi minuti vediamo Nancy entrare nelle braccia poco confortevoli di Vecna, piombando immediatamente alla prima stagione e ai traumi soppressi della ragazza (niente viene mai lasciato al caso in Stranger Things). Riuscirà Nancy a salvarsi? Riuscirà la musicoterapia, grande protagonista della quarta stagione, a salvare Nancy? Sappiamo bene quanto sia profondo il suo dolore e quanto ancor più in profondità essa l’abbia sepolto, rendendolo quasi impossibile da sradicare e quindi di facile preda per Vecna.

Inoltre, dai video fatti a Undici durante la giornata al pattinaggio, capiamo che siamo a marzo 1986, esattamente un mese prima del disastro di Chernobyl. E’ qui che si insinuano tantissime teorie, molte delle quali non proprio assurde, soprattutto dal momento che nella storyline di Hopper siamo nella parte est dell’Europa. Il disastro distruggerà il sottosopra, o aprirà un portale definitivo che permetterà a Mind Flayer, democani e demogorgoni di invadere la terra?

Perché Karen, madre di Mike e Nancy, appare nelle locandine della seconda parte? Un personaggio da sempre secondario, in questi due episodi diventerà fondamentale. È quasi certo un legame con lo stesso Vecna, che spiegherebbe perché Nancy ha avuto il privilegio di vedere il suo passato.

Non ci resta che aspettare domani per rivedere i nostri ragazzi, capire se e quando si incontreranno, e sperare che tutto vada per il verso, o per il mondo, giusto.  

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