Recensione Upload Stagione 1

Recensione Upload Stagione 1

Avere una vita virtuale dopo la morte è così vantaggioso?

Recentemente abbiamo recuperato per voi Upload, serie targata Prime Video che affronta un tema molto particolare: è possibile avere una vita virtuale dopo la morte che duri per sempre? E se ciò è possibile, qual è il costo?

Siamo qui per parlarne insieme.

La trama

Upload è una serie tv ambientata nel 2033, in un futuro in cui gli esseri umani hanno la possibilità di “caricare” (upload, da qui il nome della serie) la propria coscienza, al momento della morte del proprio corpo, in una sorta di aldilà digitale, molto simile ad un paradiso. Non tutti però hanno quest’opportunità, infatti in base al prezzo che si è disposti a pagare, si vivrà in un ambiente più o meno confortabile.

Nathan, un giovane programmatore che sta cercando di cambiare tutto ciò sviluppando un programma gratuito perfetto per tutti, va incontro ad una morte prematura a causa di un incidente stradale dalle dinamiche oscure provocato apparentemente dalla sua auto a guida autonoma.

Viene così accolto nella sua versione del paradiso, nota come “Lake View” (la struttura più costosa, grazie alla famiglia della sua ragazza che gestisce proprio l’upload), da Nora, un’assistente umana incaricata di affiancare le fasi iniziali di adeguamento e apprendimento a questa nuova vita. Nel corso degli episodi, Nathan si abitua alla vita lontano dai suoi cari e Nora cerca in ogni modo di salvare la propria situazione economica oltre a lavorare insieme a Nathan nel mondo virtuale, come suo angelo. In tutto ciò, nel mondo reale continuano i misteri sulla morte del ragazzo.

Il cast

Il protagonista, ovvero Nathan, è interpretato da Robbie Amell.

Andy Allo svolge in modo perfetto i panni del suo angelo custode Nora. Tra i personaggi secondari troviamo Kevin Bigley nei panni di Luke (un amico di Nathan all’interno di Lake View) e la sua fidanzata non virtuale Ingrid interpretata da Allegra Edwards.

Upload Cast

Le interpretazioni non sono spiacevoli e permettono di godersi in modo rilassante l’intera stagione che sembra quasi volar via tenendo lo spettatore incollato allo schermo. Molti attori alla loro prima esperienza sul piccolo schermo non sfigurano affatto, alcuni (come Luke) seguono la linea comica riuscendo nel proprio intendo e altri assecondano le “indagini” sulla morte di Nathan (vedi Ingrid) riuscendo a trasmettere al telespettatore tutte le emozioni necessarie per immedesimarsi in questa vita così particolare.

Curiosità

  • Upload è frutto di un progetto cui creatore Greg Daniels, aveva posto le basi circa trent’anni fa come dichiarato in una recente intervista.
  • Robbie Amell ha dichiarato che la serie è stata girata in diversi periodi: il pilot a Gennaio 2019, il fulcro della storia nella seconda metà dell’anno e gli ultimi tre episodi ad inizio 2020.
  • Sia il produttore che Robbie Amell (protagonista della serie) sono già pronti per una seconda stagione e si augurano che il progetto continui il più a lungo possibile.

Analisi [Contiene Spoiler]

Quella che all’apparenza può sembrare una serie comedy, molto leggera, da seguire con spensieratezza si trasforma molto presto in un mistero. Ogni episodio alterna satira a momenti di riflessione e spunti per riflettere sulla nostra vita e su ciò che ci circonda al di fuori di un mondo tecnologico che non è così reale come può sembrare dall’esterno. Ci si ritrova in un grande episodio che farebbe invidia alla più conosciuta “Black Mirror” per i temi trattati e quella che sembra l’innocente storia di un ragazzo che nella sua “seconda vita” prova a vivere i suoi anni, cela in realtà il mistero legato alla sua morte. Nel corso degli episodi, oltre a seguire la vita di Nathan e della sua assistente, vengono approfondite le dinamiche legate all’incidente avuto con una macchina che non poteva in alcun modo sbagliare a meno che non venisse manomessa qualcosa. E così il telespettatore si ritrova a seguire qualcosa di più contorto rispetto a ciò che sembrava dall’esterno. In una nuova realtà dove il vero male è legato alla mancanza di fondi economici nella precedente vita, Nathan verrà travolto dalla verità: qualcuno voleva ucciderlo affinché lui non sviluppasse la sua applicazione che avrebbe reso questo mondo virtuale un posto inutile. Colei che sembra legata a tutto ciò, la sua fidanzata, in realtà risulterà essere colei che ha tentato di salvargli la vita al costo di perdere i legami con la sua famiglia.

Conclusioni

Una serie che pur proponendosi sul piccolo schermo come comedy, offre diversi spunti dal punto di vista tecnologico, mettendoci di fronte ad un paio di domande: fino a che punto si può spingere un essere umano per arricchire sé stesso? Vale davvero la pena tentare di fare ogni cosa per vivere una vita ancora più legata agli strumenti tecnologici anche dopo la morte?

In una seconda stagione, che si spera svelerà i misteri legati alla morte di Nathan, ci auguriamo che venga approfondito tutto ciò. Per i giorni nostri invece, speriamo di restare ancora per molto tempo, lontani da questi mondi che sembrano affascinanti visti dall’esterno, ma che in realtà celano grandi insidie una volta che ci si addentra al loro interno.

Trailer Upload

About The Author

Diplomato al Liceo Scientifico, tra una pagina e l'altra di un libro di matematica, un episodio calza a pennello. Più che per il cinema, ho la passione per il piccolo schermo. Sono l'amico a cui viene sempre fatta la domanda "Ma che serie tv mi consigli?" Se non avete idea di cosa guardare, faccio al caso vostro. Siete invitati nel sottosopra che si trova nella mia testa.

Related posts