Recensione You 4 parte 1: un nuovo Joe

Recensione You 4 parte 1: un nuovo Joe

Paese che vai, Joe Goldberg che trovi. Ebbene si è tornato signore e signori e, sinceramente, non so quanto voi siate contenti considerando i problemi che porta ogni volta. Quella crush che si era impossessata di Joe nella terza stagione porta gli strascichi in questi primi cinque episodi, lasciando spazio però all’ennesima, inesorabile e stancante nuova ossessione.

You 4 parte 1: dove eravamo rimasti

Attenzione, se non avete visto LE PRIME TRE stagioni da qui in poi ci saranno inevitabili spoiler necessari a recensire la 4 stagione.

Avevamo lasciato Joe (Penn Badgley) in preda al panico dopo che la sua cara mogliettina Love Quinn (Victoria Pedretti) aveva insinuato l’idea di Joe come assassino sulla mente di Marianne (Tati Gabrielle). Appena liberatosi del veleno immobilizzante somministratogli da Love, Joe la uccide, provoca un incendio e lascia il piccolo Henry sulla soglia di una nuova casa, per andare a cercare Marianne a Parigi, consapevole che tutti lo credono morto nell’incidente pirotecnico.

Ora siamo a Londra e Joe Goldberg, o meglio Jonathan Moore, è un insegnante di lettere universitario che tenta di evitare senza successo il suo collega Malcolm (Stephen Hagan), nonché colui che abita nella finestra di fronte alla sua (quanto ci dispiace!), stereotipo dell’aristocratico inglese pieno di sé e fidanzato con Kate (Charlotte Ritchie). È quando Kate incontra Joe/Jonathan che inizia questa storia. È un attimo perché lo stalker si ritrovi ad una festa piena di nuovi aristocratici che ammazzerebbero per un like, diventare loro “amico” e, subito dopo, ritrovarsi il cadavere di Malcolm sul tavolo della cucina.

You 4 parte 1: cast e personaggi

Come in ogni stagione della serie thriller di Gamble, Berlanti, Kepnes e Blair, conosciamo un’ondata di personaggi del tutto nuovi. Bisogna solo capire se questi siano avvincenti, ben scritti e utili alla trama. Iniziamo con la fidanzata del collega di Joe/Jonathan.

Kate: Interpretata da Charlotte Ritchie. È letteralmente una str**za, gelida, un’imprenditrice con la puzza sotto il naso, il tipo che non guarderebbe in faccia a nessuno pur di fare strada. È la direttrice di una galleria d’arte, fidanzata insoddisfatta di Malcolm (cosa che ben capiamo grazie ai monologhi alla finestra del nostro Joe, che punta dritta dritta verso la finestra della coppia). Kate sin dal primo incontro sembra non fidarsi di Joe/Jonathan. Ecco che quindi ha tutte le carte in regola per diventarne la prossima ossessione.

Adam Pratt: interpretato da Lukas Cage rappresenta ciò che c’è di più vizioso nella società. Il classico figlio di papà che cerca di farsi una strada propria aprendo locali d’Elite dove il gruppo di amici ama fare festa. È il fidanzato di Lady Phoebe e sin da subito fa amicizia con Joe, ma questo non basta per impedire al pazzoide di scoprire alcuni loschi segreti del ragazzo.

Lady Phoebe: Tilly Keeper interpreta la “socialite” sempre inseguita dai paparazzi che, a differenza di Anna Delvey, ha veramente una famiglia disgustosamente ricca alle spalle. Con Adam rappresenta la “coppia perfetta” a cui tutti i follower aspirano. Peccato si veda ben poco da dietro un telefono.

Questo ristretto gruppo di amici privilegiati è anche composto da Rhys Montrose (Ed Speleers), autore e aspirate politico, Malcolm (Stephen Hagan), Roald Walker-Burton (Ben Wiggins) amico di lunga data di Kate, leale ma con un lato oscuro che stenta a nascondersi; Simon Soo (Adam Cheng), figlio di un imprenditore tecnologico che ora lavora con Kate per lanciare la sua nuova mostra, Sophie Soo (Niccy Lin) sorella di Simon, influencer con dieci milioni di follower che cerca costantemente di curare la propria immagine e proteggere il fratello, decisamente più introverso. Poi c’è Gemma, la nota stonata del gruppo. Bannata una quantità innumerevole di volte sui social a causa dei suoi pensieri, che definire un misto tra l’omofobo e il razzismo è un eufenismo. La tipica ragazza viziata convinta che i dipendenti siano schiavi professionali, sessuali, o inferiori perché poveri.

You 4 parte 1: quando lo stalking incontra la cena con delitto

Non possiamo dire con esattezza se questi primi cinque episodi ci sono piaciuti o meno perché ne mancano altri cinque che, vi promettiamo, recensiremo non appena riusciremo a metterci le mani. Non è facile dire se questa quarta stagione sia cambiata nei toni e nella struttura o sia solo semplice apparenza. Dopo aver preso una decisione su Marianne, Joe trova Malcolm esanime sul proprio tavolo facendo cominciare una specie di caccia al topo che sembra non avere fine. E’ da li che il nostro serial killer deve rivedere alcune priorità, come cominciare a leggere quei romanzi gialli che tanto disprezza sotto consiglio della sua studentessa Nadia, a meno che non voglia farsi incastrare di omicidio. Ma da chi? Chi ha ucciso Malcolm? Ed ecco che la nostra serie thriller diventa un classico “whudunit” in cui lo scopo è capire l’assassino, il movente e l’opportunità. Vi ricorda qualcosa? Una classico giallo di Agatha Cristhie ad esempio, citata anche nella serie, o una tipica cena con delitto. Resta da capire se funziona, se si tratti di una innovazione (per la serie per intenderci) o di semplice inginocchiamento al mainstream. Ma questo lo capiremo non appena finita la quarta stagione.

Per ora si può dire che sembra funzionare per i monologhi dark humor di Joe che strappano sempre una risata (amara per intenderci, ma il black humor non guasta mai ammettiamolo) e per la bravura di alcuni attori, oltre a Penn Badgley. Funziona inoltre, semplicemente per il fatto che Penn ci affascina con un personaggio che in realtà ci dovrebbe letteralmente fare schifo. Il problema è un po’ la storia che sembra essere sempre la stessa minestrina riscaldata; non siete stanchi di vedere continuamente un circolo di ragazzi dell’Elite, che poi tanto giovani non sono, sballarsi a più non posso e cadere in conseguenze traumatizzanti?

 E’ davvero troppo analizzandola da questo punto di vista, non basta un bravo attore e una bella fotografia a portare in alto una serie tv, serve una storia capace di sorprendere, che non cada nell’ovvietà e che ti prenda dall’inizio.

Per questi 5 episodi restiamo dell’idea che YOU poteva finire con la 3 stagione in maniera più drammatica magari, anche se qualcuno sostiene con la prima.

Niente è come sembra però no? Vediamo se i prossimi 5 episodi saranno in grado di rialzare l’asticella, magari Marianne ci darà soddisfazioni o, ancora meglio anche se oramai è follia solo pensarlo, Guinevere Beck.

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