Recensione The Midnight Sky con George Clooney

Recensione The Midnight Sky con George Clooney

The Midnight Sky è un film del 2020 diretto, prodotto ed interpretato da George Clooney.

La pellicola arriva il 23 Dicembre direttamente su Netflix ed è un adattamento del romanzo La Distanza Tra Le Stelle del 2016 scritto da Lily Brooks-Dalton.

La sceneggiatura è stata affidata a Mark L. Smith, che in passato ha lavorato a Revenant di di Alejandro González Iñárritu.

Cast

Fanno parte del cast: George Clooney, Felicity Jones (vista nel terzo capitolo della saga incentrata sulle avventure di Robert Langdon, Inferno e nel meraviglioso spin off di Star Wars, Rogue One: A Star Wars Story), Kyle Chandler, Demian Bichir e David Oyelowo.

Trama di The Midnight Sky

Siamo nel 2049, in seguito ai cambiamenti climatici la terra è diventata un ambiente inospitale per la vita umana, Augustine Lofthouse è un astronomo, malato terminale, che decide di rimanere da solo in una stazione scientifica al Polo Nord, rinunciando così alla possibilità di seguire i suoi simili fuggiti nel tentativo di sopravvivere all’aria non respirabile.

Augustine durante la sua permanenza all’interno della stazione scientifica riesce ad entrare in contatto con la nave spaziale Aether, di ritorno sulla terra da una missione partita con l’intento di cercare un territorio ideale alla vita umana, su un satellite di Giove.

La missione dell’astronomo sarà, quindi, quella di impedire che la nave atterri sulla terra date le condizioni in cui versa il pianeta.

The Midnight Sky

Analisi di The Midnight Sky

Impressionante il fatto che una forma d’arte come il cinema, frutto di mesi di lavoro riesca a fotografare la situazione in cui si trova il mondo nell’esatto momento dell’uscita.

Questo è il caso di The Midnight Sky che arriva su Netflix nell’istante in cui abbiamo più bisogno di speranza e di credere in un futuro più roseo lasciandosi alle spalle questo terribile 2020.

La pellicola si concentra sul problema dei cambiamenti climatici, spronandoci a credere nella possibilità di una vita migliore e nella capacità di adattamento dell’essere umano, un tema veramente importante che per forza di cose negli ultimi mesi è stato accantonato per fronteggiare la pandemia, ma che avremmo il dovere di riprendere nel prossimo futuro se vogliamo evitare che la Terra diventi un ambiente inadatto alla vita.

The Midnight Sky è un film di due ore piene che non annoia affatto, grazie al tipo di struttura narrativa che viene proposta formata da due diverse linee narrative parallele che vedono protagonisti Augustine e il gruppo di astronauti di ritorno sulla Terra, contrapponendo il lungo e tortuoso percorso intrapreso dall’astronomo per avvisare gli astronauti alle peripezie affrontate dal gruppo durante il viaggio di ritorno.

Interessante il fatto che la situazione dell’uomo sia molto vicina alla condizione del nostro pianeta.

Il personaggio interpretato da George Clooney è il classico scienziato ricco di speranza che per tutta la vita ha cercato un pianeta che avesse le condizioni ideali per dare una possibilità di sopravvivenza alla specie umana. L’attore per ricoprire al meglio questo ruolo ha dovuto compire un importante cambiamento fisico perdendo ben tredici chili oltre che rasarsi i capelli e farsi crescere una lunga barba alla David Letterman.

La Colonna Sonora è veramente ben curata, regalando momenti drammatici e riuscendo ad emozionare in diverse sequenze, non a caso è stata affidata ad Alexandre Desplat vincitore di due premi Oscar.

The Midnight Sky non brilla particolarmente di originalità, in alcuni frangenti, infatti, ricorda fin troppo altre pellicole di successo.

La nostra sensazione è stata confermata dallo stesso George Clooney che, durante un’intervista, ha dichiarato che il film è una via di mezzo tra Gravity e Revenant (Stephen Mirrione e Mark L. Smith avevano già lavorato al film di Iñárritu). In alcune dinamiche, un certo personaggio di cui non vogliamo svelare nulla, ricorda molto Eleven di Stranger Things.

Evoluzione dei prodotti originali Netflix

Arrivati a questo momento storico va fatto un discorso sulla natura delle pellicole firmate Netflix. La piattaforma streaming è sempre stata considerata come la casa delle serie tv, con la quale si è imposta la pratica del binge watching, ma negli ultimi anni questa tendenza sta cambiando con alcune serie meno riuscite e con sempre più film interessanti che riescono a raggiungere traguardi impensabili fino a pochi anni fa.

Pensiamo a prodotti come Roma di Alfonso Cuarón (vincitore di tre Oscar, due Golden Globe, un David di Donatello e del Leone d’oro a Venezia), The Irishman di Martin Scorsese (candidato a dieci Oscar e cinque Golden Globe), Storia di un Matrimonio di Noah Baumbach (candidato a cinque Oscar e a cinque Golden Globe e che ha permesso a Laura Dern di ricevere l’Oscar come miglior attrice non protagonista).

La casa dello streaming ultimamente ha iniziato a collaborare con registi e attori molto importanti come: Robert De Niro, Joe Pesci, Anthony Hopkins, Bong Joon-ho, Aaron Sorkin, Michael Keaton e con questo The Midnight Sky, George Clooney va ad aggiungersi a questa lista.

Conclusioni Finali

Questo film, al netto di una rivelazione finale abbastanza prevedibile, è estremamente godibile e trasmette emozioni positive molto importanti per questi tempi.

La speranza, oltre ad essere il messaggio contenuto nella pellicola, è rappresentata dal film stesso e dalle piattaforme streaming che per l’industria cinematografica sono l’unico sbocco commerciale possibile, in un periodo così difficile come quello che stiamo affrontando.

In conclusione questo film non è assolutamente un capolavoro, ma ha il pregio (o la fortuna) di uscire nel momento esatto in cui il pubblico ha bisogno di speranza in un futuro migliore.

Trailer Ufficiale

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