Recensione Bombshell – la voce dello scandalo

Recensione Bombshell – la voce dello scandalo

LO SCANDALO DI FOX NEWS

Durante la campagna elettorale che avrebbe portato alla vittoria di Donald Trump, tra il 2015 e il 2016 il network americano Fox News, punta di diamante dell’impero mediatico creato dal magnate Rupert Murdoch, fu investito da una “bomba” senza precedenti: una denuncia per molestie sessuali indirizzata al direttore e amministratore delegato della rete Roger Ailes.
La prima delle numerose giornaliste e conduttrici della Fox che si fece avanti e ebbe il coraggio di intraprendere le vie legali contro un vero e proprio modus operandi fatto di pesanti avances, minacce di licenziamento e subdole manipolazioni fu Gretchen Carlson, volto storico della rete che in seguito all’ingiusto licenziamento iniziò una vera e propria battaglia in stile Davide contro Golia, indirizzata direttamente a Ailes (interpretato da John Lithgow) per porre fine a quello che nell’ambiente televisivo – ma non solo – era considerato un comportamento accettabile e consuetudinario.
Da questa vicenda si snoda la storia narrata dal film “Bombshell – La voce dello scandalo”, diretto da Jay Roach, che in USA è arrivato in un momento storico non casuale: l’epoca del movimento #metoo, del caso Weinstein che ha scosso Hollywood nelle fondamenta e della presa di coscienza generale che il sistema abbia qualcosa che non va.

I VOLTI DELLA FOX

Come tutte le pellicole che affrontano una vicenda realmente accaduta – e per di più in tempi molto recenti – anche in questa l’importanza che assume va al di là dei meriti puramente artistici.
La scelta di portare sul grande schermo un evento che ha modificato enormemente lo scenario mediatico e sociale americano non è di poco conto, soprattutto nel rendere protagonista della storia la giornalista e conduttrice più famosa della rete: Megyn Kelly, interpretata da Charlize Theron.
Dapprima criticata per le sue prese di posizione contro la campagna elettorale di Trump (non dimentichiamo che Fox è il network più rappresentativo dell’ala repubblicana degli Stati Uniti) che sviliva e contribuiva a rendere le donne meri oggetti sessuali, la Kelly si ritrovò nel fuoco incrociato delle due fazioni: supportare la causa contro Roger Ailes, colpevole di aver molestato sessualmente anche lei tempo addietro, oppure mantenere il suo ruolo all’interno dell’azienda dopo anni di duro lavoro.
Parallelamente seguiamo la vicenda di Kayla Pospisil, personaggio di fantasia ma ispirato a vere donne che lavoravano nella redazione di Fox News. Volto fresco della tv, arrivata in uno dei talk show più importanti della rete con ambizione ma altrettanta ingenuità, si ritroverà invischiata nei viscidi tentacoli di Ailes, a cui volente o nolente dovrà cedere.
Il risultato è un quadro abbastanza sconfortante di una delle istituzioni mediatiche più importanti degli Stati Uniti, che non si limita al singolo comportamento riprovevole del boss ai piani alti, bensì coinvolge l’intera redazione con un reticolo di omertà, favoritismi e atteggiamenti manipolatori perpetrati sia dagli uomini che dalle donne.
Un gigante, appunto, contro cui si sono scontrate alcune coraggiose giornaliste che hanno deciso di scendere in prima linea per affrontare il vero problema: un ambiente lavorativo tossico che vede le donne in ruoli puramente decorativi e attraenti per il grande pubblico.

bombshell

UN CAST IN STATO DI GRAZIA

Il merito palese del film è quindi quello di far luce su una vicenda torbida e renderla interessante anche per degli spettatori non esattamente a conoscenza dei fatti di cui si parla, soprattutto fuori dagli States.
Il tono incalzante e a tratti da docu/fiction (come accaduto anche in pellicole come “La grande scommessa” e “Vice – L’uomo nell’ombra”, in alcune scene viene abbattuta la quarta parete, con i personaggi che si rivolgono direttamente alla cinepresa), unitamente all’esigenza di raccontare molti intrecci in poco tempo, fa sì che numerosi dettagli vadano persi e la visione di insieme sia più superficiale di quello che avremmo dovuto aspettarci da un prodotto del genere.
La nota positiva è data invece dal cast praticamente perfetto, capitanato da una Charlize Theron quasi irriconoscibile nel ruolo della combattiva Megyn Kelly, che restituisce una performance ammirevole e sfaccettata. Ottime anche le comprimarie Nicole Kidman (nei panni di Gretchen Carlson, la prima accusatrice) e Margot Robbie (che interpreta Kayla), due facce della stessa medaglia di un sistema squallido che si rifiutano di essere delle vittime. Estremamente efficace anche John Lithgow alias Roger Ailes, che sulla carta poteva essere un personaggio monodimensionale ma che con la sua interpretazione acquisisce spessore, merito anche di un reparto di trucco eccezionale giustamente premiato con un Oscar ai recenti Academy Awards.

In conclusione, “Bombshell” è una pellicola sicuramente da vedere, che arriva al momento giusto e ha in sé il valore dell’urgenza all’interno dell’attuale conversazione sulla condizione della donna nell’assetto sociale del nuovo millennio, ma che avrebbe dovuto soffermarsi maggiormente sulle psicologie di alcuni personaggi ed evitare meno ambiguità sul piano narrativo al fine di entrare più in sintonia con le sue protagoniste.

Trailer Ufficiale Italiano Bombshell

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