Recensione Captain Marvel: la forza delle debolezze

Recensione Captain Marvel: la forza delle debolezze

“Rifiuto di accettare la posizione secondo cui l’umanità sia così tragicamente legata alla buia notte del razzismo e della guerra e che la radiosa alba della pace e della fratellanza non possano diventare una realtà.  Io credo che la verità disarmata e l’amore incondizionato conquisteranno alla fine il mondo. “

Il discorso di Martin Luther King al ritiro del premio nobel sulla pace è un’ottima presentazione della disposizione cinematografica di un film sugli eroi.

Un film di super eroi in cui la parte “super” deve riconnettersi a quella umana. Captain Marvel ci mostra una donna a cui l’autorità vorrebbe insegnare come essere eroica e come mettersi al servizio della giustizia, proponendole un’idea prefabbricata della retta via e spingendola a rinunciare a ciò che ci rende umani e ci definisce: le emozioni, il passato, l’ammirazione per gli esempi che ci hanno forgiato, la capacità di fallire e poi tornare a provare. Un’ottima prospettiva, che ribalta il concetto classico che solitamente mostra l’uomo comune che diviene eroe, che diventa simbolo, che accede al potere. Carol Danvers è già dotata di poteri e costume, ciò a cui deve accedere è identità, è umanità.

Lo farà in un film che fa del ribaltamento delle premesse quasi una norma. Non solo perché c’è una donna sotto i riflettori, cosa che viene giustamente messa in mostra grazie a un cast quasi tutto al femminile con un crescendo emozionale e narrativo che spinge forte verso il classico punto di svolta di ogni origine supereroistica: la presa di coscienza dell’eroe di fronte al proprio nemico, il riconoscimento della propria funzione e della propria missione. Non sfuggiranno ai più attenti gli echi sociali di questa storia. Mai urlati. Entusiasmanti, per quanto ci riguarda.

Carol, Fury e Goose: I personaggi del film

Tra i personaggi di Captain Marvel figurano alcuni volti noti del MCU, a cominciare da Nick Fury e dall’agente Coulson rispettivamente interpretati da Samuel L. Jackson e Clark Gregg, ringiovaniti di venticinque anni con la tecnica del ringiovanimento digitale, il de-aging. Importanti anche le new entry nell’universo Marvel, da una splendida Annette Bening (Suprema Intelligenza), Jude Law (Yon-Rogg) e Ben Mendelsohn (Talos , ma la star del film è sicuramente l’adorabile gatto Goose che nasconde più di una sorpresa e farà impazzire i fan Marvel.

Per ultimo, non in ordine di importanza abbiamo Brie Larson interpreta Carol Danvers, una fantastica e fortissima Captain Marvel. Perfetta per incarnare lo spirito dei tempi che stiamo vivendo.

Captain Marvel

Considerazioni Captain Marvel

Captain Marvel ci mostra come poter essere eroi con le nostre debolezze e limiti nel nostro quotidiano. Affrontare con leggerezza e sana ironia gli ostacoli  e le decisioni che affrontiamo ogni giorno.

La Vers di Brie Larson è esattamente così. È un’eroina che vuole essere un’eroina con il suo lato oscuro e sconosciuto,con le sue debolezze e limiti, con i suoi affetti e ricordi,e lo è in tutto e per tutto. Dalla volontà di non arrendersi in quello che è un mondo che non è mai come vorresti,sino al proverbiale momento di sacrificio, in cui l’eroe mette da parte sé stesso per un bene più grande, se non addirittura interplanetario. Le sue debolezze, la sua umanità sono i punti strategici del film. Il risultato è un film godibile con una vena comedy, con certi immancabili siparietti a smorzare la portata di argomenti ben meno leggeri – si parla addirittura di genocidio, di superiorità razziale, di un popolo martoriato in fuga dalla guerra. Il film parte da un incidente aereo. Da una scatola nera che nel corso del film rivelerà essere nella testa e nel cuore della protagonista. Ognuno di noi vorrebbe avere una scatola nera incorporata. Ognuno di noi dovrebbe essere la scatola nera di se stessi per poi diventare con le cadute e incidenti la migliore versione di se stessi.

“Non permettere alle emozioni di scavalcare il tuo giudizio”, recita una frase presente nel film.

L’eroe vincerà sempre grazie alla sua umanità, al suo essere fallace, al suo essere schiavo di emozioni e sentimenti, al suo essere comunque umano e altruista, vicino a ognuno di noi più di quanto possiamo mai pensare. Se c’è una lezione che questo film vuole ricordarci è proprio quello che c’è sempre un eroe in ognuno di noi e, ricordando il mai abbastanza compianto Stan Lee: «Credo che anche solo una persona possa fare la differenza».

About The Author

Diploma classico e giurista in erba alla Federico II di Napoli. Appassionato e cultore di cinema, sognatore a occhi aperti, inguaribile romantico. La passione per il cinema molto probabilmente deriva dalle tragedie greche. Studioso del bel calcio dopo aver visto il doppio passo del fenomeno Ronaldo ai tempi dell'Inter e le esultanze dell'areoplanino/scugnizzo Montella. Mi servo della scrittura per arrivare al cuore della persone. Preferisco καιρός al kρόνος!

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