Home Sweet Home Alone: l’effetto nostalgia che non funziona

Home Sweet Home Alone: l’effetto nostalgia che non funziona

In occasione del DisneyPlusDay tra le tante uscite approdate sulla piattaforma, in molti aspettavano il remake del film cult degli anni ’90 che ha fatto sognare intere generazioni. Proprio così, Mamma ho perso l’aereo è da sempre un classico natalizio che fa tornare ognuno di noi un bambino.

Così Disney ha deciso di realizzare, a distanza di quasi trent’anni dal secondo capitolo, un remake del famosissimo film con protagonista il piccolo Kevin. Ma con che risultati? Scopriamo subito.

Trama

Come già accenato e come facilmente intuibile, il nuovo prodotto Disney è tratto dal famoso franchise natalizio “Home Alone”. Si tratta di una commedia ricca di colpi di scena che racconta l’avventura del giovanissimo Max Mercer, un ragazzo scaltro e simpatico che, per una serie di distrazioni da parte della sua famiglia, viene lasciato a casa da solo a trascorrere le vacanze di Natale, mentre i suoi si trovano in Giappone. Quando Jeff e Pam, una coppia sposata convinta che Max durante un tour alla loro casa in vendita abbia rubato loro un cimelio di famiglia dall’altissimo valore economico, provano a fare irruzione nell’abitazione per recuperare ciò che è loro, a Max toccherà difenderla con ogni mezzo a sua disposizione.

Cast

Max Mercer, nuovo protagonista che sostituisce l’amatissimo Kevin, è interpretato da Archie Yates (già comparso in Jojo Rabbit). Il giovane attore si è detto entusiasta di poter ricoprire questo ruolo, dichiarando “Guardo religiosamente il film originale tutti gli anni a Natale. Per questo mi sono relazionato in modo abbastanza semplice alla storia, seppur tenendo presente che Max è un personaggio diverso da Kevin. Ho cercato quindi di essere allo stesso tempo più fedele e differente possibile, che poi è anche ciò che caratterizza il film.

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Gli altri personaggi svolgono principalmente ruoli non di rilievo, fatta eccezione per i due “ladri” interpretati da Rob Delaney e Ellie Kemper. Tra gli altri troviamo Aislin Bea nel ruolo della mamma di Max, Katie Beth Hall e Max Ivutin sono invece i figli della coppia di ladri. Infine, Timothy Simons e Ally Maki sono Hunter e Mei, rispettivamente fratello e cognata di Jeff, arrivati a casa della coppia per Natale e ignari dei loro piani criminali.

Una comparsa piacevole è quella di Devin Ratray (Buzz McCallister, fratello di Kevin nella pellicola originale) che torna nelle vesti di un poliziotto convinto che suo fratello Kevin, ormai adulto, gli stia facendo uno scherzo quando riceve la chiamata dai genitori di Max.

Recensione

Il film diretto da Dan Mazer si presenta come un omaggio al film originale, ma non presenta nessun elemento che porti lo spettatore indietro con i ricordi e vada a creare quell’effetto nostalgia su cui una simile pellicola dovrebbe basarsi.

La storia inizia in un modo totalmente diverso dal cult degli anni ’90 e facciamo fin da subito la conoscenza di tuti i personaggi, anche di quelli che poi diventeranno gli antagonisti. Diventeranno proprio perché non si tratta di veri ladri o rapinatori, come Joe Pesci e Daniel Stern, ma semplicemente di una coppia messa alle strette dalla loro condizione economica che trova un modo per svoltare e continuare a vivere nel quartiere. I due non sono esperti e così, se nella pellicola madre il divertimento derivava proprio dal piccolo Kevin che con la sua infinita astuzia riusciva a difendere la casa da due ladri professionisti con alle spalle diversi colpi andati a buon fine, qui questo non succede.

Il giovane Max si ritrova quindi a salvare le mura della sua abitazione da una coppia che praticamente passa la maggior parte del tempo ad autosabotarsi, non rendendo per nulla “comico” il momento.

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Disney realizza un prodotto che in molte situazioni si ritrova a citare Harry Potter (con paragoni alquanto banali) e Vis a Vis, prima di tornare a percorrere le stesse situazioni vissute da Kevin circa trent’anni prima. Dan Mazer (sceneggiatore tra l’altro di Borat) qui non mostra quella vena comica che solitamente si ritrova nei suoi sceneggiati, anzi le situazioni sembrano per quasi la totalità del tempo abbastanza prevedibili. Tenta di omaggiare il film autentico riportandone in scena gli aspetti più celebri, a partire dall’iniziale senso di libertà e spensieratezza di un bambino che capisce di avere casa tutta per sé e la trasforma in un enorme parco ricreativo. Cerca di allontanarsi dal film di Columbus attraverso piccole scelte tecniche che risultano comunque fallimentari, che non regalano nulla di nuovo allo spettatore.

Le uniche due note positive del film sono l’interpretazione del giovanissimo Archie, che come già mostrato in Jojo, si dimostra all’altezza di ruoli centrali nonostante la sua giovane età e il reparto sonoro che rimanda molto spesso alla pellicola madre, con la colonna sonora che ha fatto sognare tutti i bambini cresciuti negli anni ’90.

Chris Columbus stesso ha dichiarato che non c’era alcun bisogno di riportare alla luce un prodotto di per sé perfetto e uno dei personaggi (lo zio Hunter), durante il film stesso usa una frase che suona tanto come polemica nei confronti di altri prodotti “Non so perché rifacciano sempre i classici. Li rovinano sempre”, ma che in realtà si trasforma ben presto in un’autocritica verso uno show che non sembra funzionare.

Conclusione

Tra vecchi ricordi e nuove idee, un prodotto evitabilissimo che in periodo in cui i cult cercano di tornare alla ribalta con continui reboot, poteva comunque essere evitato preservando il prodotto originale. Seppur si tratti di un film senza pretese, il cui obiettivo principale è quello di intrattenere i più giovane e strappare una lacrima ai più adulti, non riesce nell’insieme a colpire lo spettatore anche a causa di una sceneggiatura da rivedere e che non permette al cast di trasmettere emozione.

Il periodo natalizio poteva certamente iniziare meglio, ma vediamo il lato positivo: da qui in poi si potrà solo migliorare.

Ecco i nostri consigli sui Migliori film di Natale da guardare.

About The Author

Diplomato al Liceo Scientifico, tra una pagina e l'altra di un libro di matematica, un episodio calza a pennello. Più che per il cinema, ho la passione per il piccolo schermo. Sono l'amico a cui viene sempre fatta la domanda "Ma che serie tv mi consigli?" Se non avete idea di cosa guardare, faccio al caso vostro. Siete invitati nel sottosopra che si trova nella mia testa.

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