Recensione La Gabbianella e il Gatto di Sepúlveda

Recensione La Gabbianella e il Gatto di Sepúlveda

In memoria del maestro Sepúlveda riscopriamo la “La Gabbianella e il Gatto”.

Lo scrittore cileno Luis Sepúlveda ci ha lasciato lo scorso 16 aprile a 70 anni, ultima celebre vittima di questo dannato Covid-19. Chi ancora ama le emozioni da rivivere sfogliando le pagine non potrà mai dimenticare il suo nome e la sua opera.

La Gabbianella e il Gatto è un film d’animazione italiano del 1998 realizzato da Cecchi Gori Group e diretto da Enzo D’Alò
Il cast è formato dalle voci di Carlo Verdone (Zorba), Antonio Albanese (il Grande Topo), Sofia Baratta (Fortunata neonata), Veronica Puccio (Fortunata bambina), Domitilla d’Amico (Fortunata adolescente), Leda Battisti (Fortunata canto), Luca Biagini (Diderot), Valerio Ruggeri (Segretario), Paolo Lombardi (Colonnello), Gabriele Patriarca (Pallino), Paola Tedesco (Rosa dei Venti), Melba Ruffo (Bubulina), Alida Milana (Kengah), Ivana Spagna (Kengah canto), Margherita Birri (Nina), Luis Sepúlveda (il poeta) e Fabrizio Vidale (Igor).

La pellicola è basata sul romanzo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare scritto da Sepúlveda che, assieme al romanzo d’esordio Il vecchio che leggeva romanzi d’amore (1989), rappresenta la consacrazione dello scrittore cileno.

Con un incasso globale di oltre 12 miliardi di vecchie lire il film è il più grande successo del regista D’Alò nonché la pellicola d’animazione italiana di maggior successo commerciale.

Fra i riconoscimenti sono da segnalare il Nastro d’argento speciale 1999 per un film d’animazione prodotto in Italia ed Premio della Giuria al Montréal International Children’s Film Festival, entrambi ad Enzo D’Alò.

Trama

Ad Amburgo una banda di topi di fogna, guidati dal perfido Grande Topo, rubano tutti i rifiuti e tutto il cibo che riescono a prendere, determinati a uscire dalle tubature per impadronirsi della città. Sempre pronti a fermare i loro attacchi sono i gatti del porto Zorba, un gatto nero grande e grosso, e i suoi amici Colonnello, Segretario, Diderot e il cucciolo Pallino. Un giorno, al largo della costa, durante una burrasca una motovedetta si schianta contro una petroliera provocando uno sversamento di petrolio nel mare. Il mattino seguente uno stormo di gabbiani in migrazione si ferma presso la costa di Amburgo per cibarsi di aringhe. Fra gli uccelli c’è Kengah, giovane gabbiana con in grembo il suo primo uovo, che inavvertitamente si immerge molto vicino alla macchia nera di petrolio e vi rimane bloccata. Con molta fatica riesce a spiccare il volo ma esausta precipita nel giardino della casa di Zorba. Ormai in punto di morte riesce a deporre l’uovo e implorando il gatto riesce a strappargli tre promesse: non mangiare l’uovo, averne cura finché non si schiuderà e insegnare al nascituro a volare.

Analisi del Film

L’azione scorre veloce attraverso la suggestione di animazioni e disegni a mano ravvivati dalle emozionanti musiche di David Rhodes. Lo scontro atavico fra gatti e topi rappresenta un aggiunta di divertente intrattenimento alla storia originale integrato dagli esilaranti primi momenti di vita della piccola protagonista alata. Oltre al divertimento non viene meno il dramma che tocca la tragedia fra l’inizio (morte di Kengah) ed il centro della storia (trauma delle vere origini di Fortunata). Lo spettacolare ultimo scontro con i roditori nelle fogne è un buon preludio al commovente finale, diverso solo in parte dal romanzo. Una delle più semplici, e proprio per questo più difficili, lezioni di vita scioglie il cuore che trabocca di commozione prima dei titoli di coda.

Un classico per crescere

Il romanzo Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (Historia de una gaviola y del gato que le enseñó a volar) è stato pubblicato nel 1996 e tradotto in italiano da Ilide Carmignani per l’editore Salani nel medesimo anno. Una storia di crescita interiore (accettare e aiutare chi è diverso solo in apparenza) e di denuncia (contro l’inquinamento e la superficialità dell’uomo) è scandita da una scrittura semplice ed intervallata da elementi comici (i battibecchi fra Colonnello e Segretario ed i primi fallimentari insegnamenti di volo di Fortunata) in una climax ascendente di emozioni ed immagini che culminano in un commovente finale.

La trasposizione animata rispetta fedelmente la sostanza del libro aggiungendo un po’ di azione e soprattutto incrementa la suggestione delle immagini attraverso una sapiente combinazione di animazione e disegni a mano sorretta da musiche emozionanti.

Grazie Maestro

Costretti ad una vita reclusa in casa per limitareMaestri Sepulveda l’estensione di una piaga virale che ogni giorno miete nuove vittime possiamo cogliere l’occasione di riscoprire un grande conforto contro la depressione da isolamento rileggendo i Classici che hanno un posto d’onore anche fra la letteratura per ragazzi.

 

Forse non è un caso che chi aiuta la gabbiana nel film non sia lo stesso personaggio del libro… perché forse soltanto ritrovando per un istante la purezza del cuore che avevamo da piccoli si può ritrovare quella voglia di vivere senza pericolo di essere corrotti dalla malinconia del presente sempre più in degrado.

R.I.P.  LUIS SEPÚLVEDA

“[…] sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante – miagolò Zorba – Che vola solo chi osa farlo. ”

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