Recensione Lo Hobbit – la desolazione di Smaug

Recensione Lo Hobbit – la desolazione di Smaug

Continua il nostro viaggio nella trilogia de “Lo Hobbit”, ci eravamo lasciati col primo capitolo, “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato”, che terminava col risveglio da parte del drago Smaug, qui la recensione del primo film.

Lo Hobbit – La desolazione di Smaug: La Trama

Il film inizia con l’arrivo di Thorin Scudodiquercia al villaggio per scoprire tutta la verità sulla scomparsa di suo padre, Thrain, Gandalf lo convince invece a liberare il reame di Erbor dal drago Smaug. Si riuinisce tutto il gruppo compreso Bilbo Baggins che ha l’incarico di recuperare l’Arkengemma. Dopo un anno pieno di insidie arrivati al Bosco Atro Gandalf decide di abbandonare la compagnia per recarsi sulla Montagna Solitaria. Si recano nel Bosco Atro e vengono imprigionati da dei ragni giganti, Bilbo ha ancora in possesso l’Anello che lo rende invisibile sottratto a Gollum negli scavi della montagna e per via di questo oggetto magico si rende invisibile e riesce a fuggire mentre la compagnia ne rimane intrappolata. Arriva Legolas che libera i nani e li imprigiona nel Reame Boscoso.

Il Cast

Peter Jackson riconferma il cast iniziale, aggiungendo pochi personaggi e facendo ritornare Legolas, interpretato dal tanto amato Orlando Bloom, per il resto Biblo Baggin è interpretato da Martin Freeman, Gandalf Il Grigio da Ian McKellen, Thorin Scudodiquercia da un fantastico Richard Armitage.

La desolazione di Smaug

La Produzione

Lo stesso giorno che le riprese del primo film sono terminate sono iniziate le prime per quello si che si pensasse inizialmente fosse l’ultimo capitolo, nel piano originale in produzione vi erano solamente due pellicole quindi il terzo film non è altro che la seconda parte del secondo capitolo. Venne rilasciato il  12 dicembre in Italia nelle sale cinematografiche, nella classifica come “Film col maggior numero di incassi del 2013” questo capitolo si classificò nono, nell’anno della pubblicazione di pellicole come: “Hunger Games – La ragazza di Fuoco”, “Iron Man 3”, “Cattivissimo me 2” oppure “Fast and Furious 6”.

Considerazioni Personali

Un film che riesce a rispettare le aspettative iniziali, ricreando nei minimi particolari e con una grafica eccezionale personaggi come Sauron, lo stesso drago e i ragni che hanno imprigionato la compagnia. Fantastico il lavoro fatto per introdurre i nuovi personaggi che non sono presenti nel libro, interessante lo sviluppo della storia tra Kili e Tuariel con Legolas geloso. Scena iconica, utilizzata anche per la locandina del videoclip di Ed Sheeran I See Fire canzone ufficiale del capitolo, in cui la pupilla del drago era la figura di Sauron durante la battaglia tra Gandalf e Sauron, scena da trasmettere i brividi. Unica pecca trovo noioso il fatto di dividerlo in tre capitoli solo per formare una trilogia, con due film divisi in modo adeguato e con una durata non sproporzionata, col rischio di annoiare il telespettatore, vi si poteva fare un lavoro migliore e meno pesante

Differenza tra il libro e il film

Ispirato al racconto di J. R. R. Tolkien, come “Il Signore Degli Anelli”, presenta diverse differenze tra il libro e il prodotto di Peter Jackson, come detto in un’intervista da Orlando Bloom, buon amico di Jackson, quest’ultimo durante la scrittura della trama e delle varie vicende non volle seguire passo passo le vicende del libro, ma si limitò a rimanere fedele alla trama in generale.

Le differenze sono alcune, tra di queste ci sono:

  • L’orco pallido nel libro di Tolkien non esiste è un personaggio frutto della fantasia di Jackson;
  • Legolas e Tauriel non sono presenti nei libri mentre Jackson ha aggiunto questi personaggi per ottenere un colleggamente con il suo sequel “Il Signore Degli Anelli”

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