Recensione Locked Down: il film sugli effetti della pandemia

Recensione Locked Down: il film sugli effetti della pandemia

Locked Down è un film del 2021. È stato scritto da Steven Knight e diretto da Doug Liman (The Bourne Identity, Mr. and Mrs. Smith, Edge of Tomorrow – Senza domani). Le riprese sono state realizzate a Londra, durante il lockdown, spendendo poco, riducendo al minimo il numero di comparse e di membri della troupe, con una spesa complessiva di soli 3 milioni di dollari.

Negli Stati Uniti il film è stato distribuito su HBO Max a partire dal 14 gennaio 2021, mentre in Italia arriva in streaming dal 16 aprile 2021 sulle piattaforme digitali.

In breve

Chiusi dentro e non solo fisicamente. La voglia di evadere, di fuggire non solo da una pandemia, anzi la pandemia diventa un pretesto e allo stesso tempo una prigione ma soprattutto il filo conduttore del film.

Trama Locked Down

Locked Down vede protagonisti Anne Hathaway e Chiwetel Ejiofor nei panni di Linda e Paxton, una coppia che è sul punto di separarsi ma che ora è obbligata, a causa della pandemia, a convivere nell’appartamento londinese. Cercano di simulare un’apparente normalità che invece non c’è. Si parlano a fatica e gli spazi della casa diventano sempre più stretti. La svolta arriva quando Paxton viene assunto come autista dall’azienda dove lavora Linda per consegnare delle pietre preziose. Si ritroveranno così nel grande magazzino di Harrods dove ci sarà una svolta improvvisa nelle loro vite.

Locked Down

Cast

Il cast è di quelli importanti: Anne Hathaway, Chiwetel Ejiofor, Ben Stiller, Lily James, Stephen Merchant, Dulé Hill, Jazmyn Simon e Mark Gatiss, Mindy Kaling, Ben Kingsley e Lucy Boynton.

All’inizio rispecchia la realtà. Anche le riprese e i dettagli della scenografia e dei dialoghi. Al centro della storia c’è una coppia in crisi. Il contorno (il resto degli attori) è minimal ma si inserisce bene nella sua semplicità.

Sembra Storia di un matrimonio (fallito)? Molto all’inizio si basa sulla bravura dei due protagonisti. Sguardi, emozioni sia positive sia negative, sensazioni, espressioni tengono in piedi il registro melodrammatico del film.

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Prima parte: il primo vero ed unico lockdown

Una lettura del primo lockdown, quello che ha cambiato la storia. Una lettura di come il Covid ha cambiato le relazioni, il lavoro, la famiglia, la vita domestica. Le videochiamate e mascherine strumenti attuali di condivisioni e distanze. Le crisi economiche e relazionali che condizionano negativamente tantissime famiglie. Il regista, lo sceneggiatore e gli attori sono stati bravi a leggere la realtà e a raccontarla non sempre in modo scontato e questo aggiunge qualche punto in più alla valutazione generale del film.

Seconda parte: ciò che non ti aspetti

Cambia volto e marcia nella seconda parte. Si passa dalla realtà al film con un pizzico di thriller e azione.

L’ironia dei dialoghi abbassa i toni cupi e tristi rendendo dinamico e non troppo pesante ma soprattutto non troppo lento il film. Non è sorprendente e nemmeno straordinario ma lo sviluppo non è così scontato. Quindi film lentamente si trasforma sulle corde dei film hollywoodiani di famose rapine. Se si sta attente si scorge anche una spruzzata di adrenalina.

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Attuale, purtroppo

I due protagonisti, così diversi ma passionali sia nei litigi sia nella complicità di coppia, sembrano sul punto di scoppiare. Cervellotico e psicologico nella prima parte. Un contenitore di una realtà troppo vicina. Quasi non sembra un film all’inizio ma un docufilm.

Ironico in alcuni punti, esasperante in altri punti. Pieno zeppo di rimorsi e viite sospese.

La declinazione giusta per questo film nei contenuti è la seguente: destino, poesia, progetti, libertà, caso, disperazione, momenti, decisioni, cambiamenti.

Trailer

About The Author

Diploma classico e giurista in erba alla Federico II di Napoli. Appassionato e cultore di cinema, sognatore a occhi aperti, inguaribile romantico. La passione per il cinema molto probabilmente deriva dalle tragedie greche. Studioso del bel calcio dopo aver visto il doppio passo del fenomeno Ronaldo ai tempi dell'Inter e le esultanze dell'areoplanino/scugnizzo Montella. Mi servo della scrittura per arrivare al cuore della persone. Preferisco καιρός al kρόνος!

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