Recensione Pieces of a Woman: cosa comporta la perdita di un figlio?

Recensione Pieces of a Woman: cosa comporta la perdita di un figlio?

Presentato alla 77esima Mostra del Cinema di Venezia, arriva finalmente su Netflix Pieces of a Woman, un film che ha emozionato, distrutto e ridimensionato un po’ tutti quelli che hanno già avuto il piacere di guardarlo.

Ecco la nostra recensione.

Trama Pieces of a Woman

Realizzato da Kornél Mundruczó (vincitore del Premio Un Certain Regard per White God – Sinfonia), abbiamo come già detto, un lungometraggio presentato in concorso a Venezia e prodotto da Martin Scorsese e che ha ottenuto la candidatura al Leone d’oro, il Premio come miglior film e alla Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile.

Martha Weiss (Vanessa Kirby) e Sean Carson (Shia LaBeouf) sono una felice coppia di Boston in attesa di una bambina. Tutto sembra procedere per il meglio, con una nuova auto regalata loro da Elizabeth (Ellen Burstyn), madre di Martha visto che la famiglia si allargherà presto, e il buon lavoro al cantiere portato avanti da Sean.

Ma il giorno del parto, gestito nell’abitazione dall’ostetrica Eva Woodward (Molly Parker), qualcosa va storto; ogni aspettativa viene cancellata, travolta da una sconvolgente tragedia che si scaraventa sulla coppia. Da lì a breve, le conseguenze diventeranno devastanti, spingendo Martha e Sean a riconsiderare ogni aspetto della loro vita e scoprendo delle debolezze quasi impossibili da colmare, oltre che un rapporto che vacilla sempre di più e che mette in difficoltà anche la quotidianità della coppia.

Cast

Come già accennato la coppia protagonista è formata da Vanessa Kirby e Shia LaBeouf. La prima riesce a garantire un’interpretazione degna di nota che molto probabilmente le garantirà qualche riconoscimento, d’altro canto LaBeouf riesce a rappresentare un uomo distrutto dalla sua perdita e dall’improvviso allontanamento della sua compagna, che sembra non vederlo più. Dolore ben presto lascia spazio alla violenza, che esprime tutta la frustrazione di una persona che si ritrova in un limbo senza via d’uscita.

Vanessa Kirby trasporta il suo dolore, sia fisico che mentale, direttamente oltre lo schermo arrivando al cuore di osserva e soffre con lei.

Anche la mamma di Martha, ovvero Ellen Burstyn, riesce con piccole accortezze a garantire un’ottima interpretazione così come tutti i vari personaggi secondari che rendono la pellicola un prodotto quasi eccellente.

 Pieces of a Woman

Recensione Pieces of a Woman

Il prodotto realizzato da Kornél Mundruczó arriva dritto al cuore e anche allo stomaco a dirla tutta.

Straziante, doloroso e vero, un film che in ogni scena riesce a trasmettere il male interiore provato da due genitori che hanno appena perso una figlia. Dagli occhi di Vanessa Kirby, dalle sue movenze e dalla famiglia che cerca di starle vicino si evince tutto il dolore che travolge una donna quando si ritrova a perdere la cosa che ama di più al mondo. Il ruolo del marito interpretato da Shia invece, è quello di un uomo che si lascia totalmente andare, vuole lasciare alle spalle il suo dolore e cercare di tornare a vivere.

Un film dall’immenso valore umano, le sequenze che trasmettono ogni emozione e l’uso di colori caldi nella prima parte del film a rappresentare la speranza della coppia, che viene poi spazzata via lasciando totalmente spazio ad un’immensità di grigi e blu, sintomi del malessere interiore. Le scene di piccoli che accompagnano la vita di Martha, che si ritrova in autobus circondata da famiglie felici o i vestitini che si intravedono nelle vetrine, aumentano l’empatia che si prova nei confronti di questa donna.

Se Martha cerca di superare il dolore, che però scena dopo scena sembra attagliarla sempre di più in una condizione di sofferenza, Sean è sì colui che supera prima il “lutto”, ma ne resta fortemente colpito e le ripercussioni si ritrovano nel suo lavoro, nei suoi momenti di isolamento…

Un simbolo importante che ricorre in quasi tutta la pellicola è la mela, la ritroviamo tra i denti di Vanessa Kirby che la mangia prima del parto, quella stessa mela che poi la segue durante le sue lunghe passeggiate per svuotare la mente e proprio il frutto proibito che torna sul finale e che ci permette di vedere un briciolo di speranza, una luce alla fine del tunnel e che diventa simbolo di rinascita.

Le musiche curate dal tre volte Premio Oscar Howard Shore fanno tutto il resto, colpendo attimo dopo attimo il nostro cuore, travolgendoci di quella malinconia e frustrazione che vediamo messe in scena.

Pieces of a woman è un dramma intimo, senza filtri, che divora lo spettatore. Ma non è solo questo.

Curiosita

  • La sceneggiatrice Kata Wéber si è ispirata per il film ad un’esperienza simile vissuta da lei e dal suo allora marito Kornél Mundruczó, nonché regista.
  • Il pianosequenza iniziale di 23 minuti ha richiesto due giorni di riprese; alla fine Mundruczó ha utilizzato il quarto tentativo effettuato il primo giorno.
  • Non ha vinto il Leone d’oro a Venezia, ma la Coppa Volpi è comunque andata a Vanessa Kirby.

Conclusione

Pieces of a Woman rappresenta la storia di un dramma intimo, senza filtri, che divora lo spettatore. Ma non è solo questo. Il messaggio di speranza arriva prepotentemente sul finale, augurando a tutti noi che la vita possa sorriderci e ricordandoci che momenti bui capitano a tutti, basta saperne uscire.

Dal 7 Gennaio in streaming su Netflix, non lasciatelo scappare.

Trailer 

About The Author

Diplomato al Liceo Scientifico, tra una pagina e l'altra di un libro di matematica, un episodio calza a pennello. Più che per il cinema, ho la passione per il piccolo schermo. Sono l'amico a cui viene sempre fatta la domanda "Ma che serie tv mi consigli?" Se non avete idea di cosa guardare, faccio al caso vostro. Siete invitati nel sottosopra che si trova nella mia testa.

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