Spider-Man Far From Home: la Recensione

Spider-Man Far From Home: la Recensione

L’ultimo film della terza fase del Marvel Cinematic Universe

Come ci eravamo lasciati 

Ci eravamo lasciati con Endgame e con tutto il mondo che la Marvel aveva costruito durante l’Infinity Saga sconvolto. Tony e Natasha hanno dato la loro vita per salvare l’universo, Cap non è più in grado di salvare il mondo e molti eroi sono partiti per altre avventure nello spazio. Da questi presupposti riparte Spider-Man Far From Home, secondo stand alone dedicato all’Arrampicamuri all’interno del Marvel Cinematic Universe. La Marvel sa giocare con i nostri sentimenti e già nei primi minuti mette in scena una dedica geniale che farà battere i cuori (e perché no, scendere qualche lacrima) in tutti i fan. Veniamo a sapere che fra i 2 schiocchi (Thanos e Hulk) alcuni ragazzi sono ovviamente cresciuti mentre altri hanno di fatto saltato 5 anni. La scelta narrativa ovvia, che già vedevamo nei trailer, è che tutto il gruppo di Peter si ritrova ancora con la stessa età. Licenza poetica (quante probabilità c’erano?) che però non guasta in quanto vengono comunque inseriti elementi che fanno capire che 5 anni per qualcuno sono passati.

Da un grande potere…

Il mondo è ancora sottosopra e il film non perde occasione per farcelo notare mostrandoci continuamente quanto si sente orfano di Iron Man. La presenza del mentore di Peter pervade tutto il film ma è gestita perfettamente e non è opprimente. Anzi continua ad accompagnare con una chimica perfetta (nonostante l’assenza fisica di Tony Stark/Robert Downey JR) la crescita del bimbo-ragno e getta le basi per uno sviluppo del personaggio che quando arriverà al culmine sarà, parere personale, il percorso supereroistico più grande, bello e profondo della storia dei cinecomic. Uno dei problemi più grossi dello Spider-Man del MCU era la mancanza dei suoi storici conflitti. A Peter finora piaceva essere un supereroe, la gente lo amava e riusciva senza grossissime difficoltà a far convivere le sue 2 identità. Questo Far From Home, come si intuisce anche dal trailer, arriva come un tornado e spazza via tutte queste certezze, avvicinandoci moltissimo allo Spidey tormentato che ha fatto innamorare generazione di ragazzi. Lo vediamo finalmente dover fare delle scelte riassumibili in: Peter o Spider-Man? Il suo mantra “Da un grande potere derivano grandi responsabilità” in questo secondo capitolo torna più ingombrante che mai. Inoltre saltano fuori finalmente le sue abilità di “secchione” sopra la media. Tom Holland in massimo altri 2 film sarà definitivamente l’unico vero Peter Parker del cinema.

Spider-man Tom Holland

Non solo Peter Parker

I personaggi secondari sono tutti ottimi e si finisce con l’empatizzare con chiunque in questo film. Happy e MJ su tutti. Figura paterna che può prendere in parte il ruolo di Tony il primo e compagna con una complicità pazzesca la seconda. Ned rimane una delle spalle comiche migliori del MCU. Nick Fury e Maria Hill invece per la prima metà del film mi sono sembrati un po’ fuori tono con il resto del film. Probabilmente questo è dovuto dal fatto che la prima metà del viaggio è molto leggera e i 2 agenti sono personaggi più a loro agio nell’affrontare minacce planetarie che gite scolastiche piene di adolescenti. C’è una gag che coinvolge Fury e alcuni compagni di Peter che ho trovato un po’ troppo prolungata e che mi stava leggermente stancando. Nella seconda parte invece riacquistano la loro dignità di spie reclutatrici di eroi.

Capitolo Villain

I villain annunciati invece, gli Elementali, sono realizzati con degli effetti perfetti. Il lavoro che è stato svolto è ottimo e si dimostrano avversari degni di Spider-Man e del MCU in generale. A livello puramente visivo, se escludiamo Thor, non si sono mai visti nemici così maestosi finora nel mondo del film Marvel.

L’uomo del Mysterio

E infine, forse il personaggio più atteso, Mysterio. Personaggio complesso che oltre a essere visivamente perfetto, sia per gli ottimi effetti che per il magnifico Jake Gyllenhaal, avrà anche un impatto fondamentale per il futuro dell’Uomo Ragno e di tutto il MCU. Sono felicissimo che uno degli attori più bravi sulla piazza si sia buttato nel mondo dei cinecomics nel momento migliore della sua carriera. Ha una caratterizzazione più moderna rispetto all’esperto di effetti speciale che era stato creato su carta, come vediamo anche dal trailer, ma è una caratterizzazione in linea con i nostri tempi e con quanto visto finora nel MCU.

Spider-man e Mysterio

La regia e la realizzazione

Il film ha una regia molto più sicura rispetto a Homecoming. Jon Watts ha sicuramente tratto giovamento dall’aver diretto sia lo stesso personaggio che quasi totalmente lo stesso cast del primo capitolo. Solo alcune scene action nel finale sono un po’ confusionarie, ma la cosa non disturba e non evita di godersi al massimo le azioni mozzafiato che un personaggio come Spider-Man può regalare. La CGI è una delle più belle del MCU e in questo film ci regala una delle scene più belle degli ultimi 11 anni di Marvel.

Nel complesso questo film lo piazzo nella top 5 di tutti i film del Marvel Cinematic Universe e consiglio assolutamente di vederlo al cinema.

Inizio SPOILER

Finisce qui la parte NO SPOILER. Se dovete ancora vedere il film vi invito a tornare a leggere il finale di recensione dopo la visione.

Spoiler

Se il film è nella top 5, Mysterio è nella top 3 dei migliori villain con Loki e Thanos. Che sarebbe stato lui il villain era abbastanza scontato per chi conosce la storia di Spider-Man. Io non sono un lettore di fumetti, ma amavo la serie tv degli anni 90. Non era invece scontato che la storia del multiverso fosse esclusivamente fumo nei nostri occhi. Mesi di castelli per aria da parte di noi fan dissolti nel nulla. Direi che ironicamente è stata la prima vera illusione di Mysterio. Le motivazioni che guidano l’avversario di Spidey, per quanto molto simili nei modi a quelle di tutti i nemici di Iron Man, differiscono per l’obiettivo finale. Mysterio vuole impossessarsi dell’eredità materiale di Tony Stark e usarla come mezzo per ottenere anche la sua eredità spirituale in quanto vuole essere il nuovo protettore della Terra. E per fare questo non ha il minimo scrupolo in quanto, come dice lui, più vittime portano a più audience. Ottimo il lavoro di Gyllenhaal nel fare l’amico di Peter nella prima parte di film (lo vediamo molto come un fratello maggiore) per poi diventare incredibilmente inquietante e disturbato non appena ottiene gli occhiali di Tony. Mi ha stupito molto la sua (presunta) morte, ma l’ho trovata perfetta come leva per dare un ulteriore crescita a Peter. Sconfiggere un nemico ha un peso diverso sulla propria coscienza dal vederlo morire. Infine per chiudere con Mysterio, è lui il protagonista con Spidey della scena più bella del filme e di una delle più belle dell’intero MCU: la prima volta che i 2 si scontrano assistiamo a uno scontro onirico che come realizzazione gareggia con film come Matrix o Inception.

Scene Post Credit

Ma il meglio lo vediamo nella prima scena post credit. Ricordate che nella prima parte menzionavo la spensieratezza di Homecoming? Parlavo di uno Spider-Man amato da tutti? Della mancanza del suo storico stato dell’essere odiato da molti nonostante il suo essere un eroe? Mysterio con un colpo da maestro delle illusioni, nel finale incastra, come mai nessuno aveva mai fatto con un eroe Marvel, l’Arrampicamuri facendolo passare per un assassino mitomane che vuole essere l’unico vero erede di Iron Man e rivelandone l’identità segreta. E chi è il primo a schierarsi dalla parte di Mysterio? L’unica vera nemesi mai veramente sconfitta nella storia editoriale di Spider-Man: quel J.Jonah Jameson, nuovamente interpretato da J.K.Simmons, lo stesso interprete della trilogia di Sam Raimi. Scelta e finale perfetti. È stato un pugno diretto allo stomaco che stravolge totalmente il personaggio gettando migliaia di interrogativi per il suo futuro.

Peter Parker

La seconda scena giustifica una battuta di Fury durante il film che a un certo punto esclama con rabbia “Non nominarmela” parlando di Capitan Marvel. Battuta strana visto l’ottimo rapporto fra Nick e Carol. Scopriamo però che per tutto il film Peter non ha mai avuto a che fare con il vero Nick Fury e la vera Mari Hill, bensì con Thalos e sua moglie Soren. I 2 contattano il vero Nick che scopriamo essere nello spazio su una navicella Skrull. La domanda è: da quanto tempo Fury ha abbandonato la Terra per seguire gli Skrull?

Direi che per avere una risposta non possiamo che darci appuntamento con Nick Fury e Carol Danvers per un probabile Captain Marvel 2.

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