Recensione City of Crime con Chadwick Boseman

Recensione City of Crime con Chadwick Boseman

City of Crime è un film del 2019 diretto da Brian Kirk e prodotto dai fratelli Russo, Anthony e Joe, famosi soprattutto per gli ultimi film degli Avengers. Questo film verrà ricordato in particolare per l’ultimo lavoro cinematografico dell’attore Chadwick Boseman, entrato nei cuori di tantissimi giovani per il ruolo del personaggio Marvel Black Panther.

Trama di City of Crime 

Andre Davis (Chadwick Boseman), figlio di un poliziotto deceduto in servizio 19 anni prima, è un detective newyorkese conosciuto per la sua bravura, ma anche per il suo grilletto facile. Infatti, nel corso delle sue ultime operazioni ha dovuto sparare a più di un delinquente e questo lo ha portato ad essere interrogato presso gli affari interni. Tuttavia, nonostante la sua “fama”, una sera viene assegnato ad un caso molto importante, vale a dire l’omicidio di otto poliziotti da parte di due killer (Stephan James e Taylor Kitsch). Essi hanno ucciso gli agenti nel corso di una sparatoria legata al furto di un’ingente quantità di cocaina e questo evento ha messo in allarme tutti gli organi di polizia, compresa l’FBI.

Pertanto, per evitare una psicosi generale e che gli assassini riescano a lasciare la città, Andre deciderà di chiudere l’isola di Manhattan e i suoi 21 ponti (da qui il titolo originale 21 Bridges), sostenuto e spalleggiato dal capitano Matt McKenna (J.K. Simmons). Inizierà così una corsa contro il tempo poiché l’FBI ha autorizzato lo sbarramento dell’isola per sole cinque ore. Da qui in poi Andre, il quale verrà affiancato dalla detective della narcotici Frankie Burns (Sienna Miller), partirà con la sua caccia all’uomo e si ritroverà in mezzo ad una faccenda fatta di interessi personali, disonore, giustizia e vendetta.

Non il solito film di azione

City of Crime si profila fin da subito come un action movie e su questa premessa si basa sostanzialmente tutto il lavoro registico e narrativo.

La storia e l’azione sono si incontrano nella strada tra giustizia e vendetta. Questi concetti sono intrisi di moralità e costituiscono uno dei pilastri su cui si regge il film. In primo luogo, la giustizia viene esemplificata da Andre, il protagonista, il quale si pone sostanzialmente come un eroe senza macchia e senza paura. Dall’altro lato invece la vendetta assume diverse facce, che vanno da quelle dei poliziotti a quelle dei killer. Così sottile la differenza tra giusto e sbagliato.

Preciso. Minuziosamente lavorato. Caccia all’uomo non scontata. Azione a silenziatore. Una storia avvincente. Una caccia a tesoro e all’uomo con colpi di scena dietro l’angolo. Un indizio dopo l’altro. Boseman sarà sempre calmo e sicuro di sé. Un cavaliere oscuro senza maschera. Il paladino della giustizia e della verità. Storie nelle storie ed enigmi negli enigmi completano il film. Un a sceneggiatura non solo ricca di azione ma anche di storie che si intrecciano rendendo avvincenti e mai lente le riprese.  Non stanca e non annoia.

La persona più che il personaggio

 Eroe nel DNA. Così era Boseman e così sono i suoi personaggi. Un eroe e un esempio fuori e dentro il set.

Perfetto per il ruolo da detective in City of crime. L’uomo giusto. L’uomo della giustizia. L’uomo etico in difesa di valori e idee giuste. Attrae quasi il bene. Infatti, Chadwick Boseman ha una presenza magnetica, nonostante ci sia la sensazione che il suo personaggio fosse più complesso di quanto si possa vedere in City of Crime. Nel suo animo convivono violenza e pace e in certi momenti del film la sua parte oscura sembra emergere. Così com’è visibile la lotta interiore per allontanarla, e trovare finalmente una strada diversa.

Lo stesso protagonista, che a inizio film sembra inserirsi in una zona d’ombra tra dovere, giustizia, etica e risentimento personale, si dimostra a conti fatti un cavaliere senza macchia e senza paura. Spesso l’impressione è che il detective viaggi da una parte all’altra della città senza mai indagare davvero e che gli eventi si susseguano perché il film deve procedere verso l'(in)evitabile finale. Ma il bene è una lotta interiore. Il bene è una scelta fatta spesso di compromessi, rinunce e sacrifici. E il personaggio di Chadwick incarna tutto ciò e rende possibile questa lotta. Il suo essere Chadwick prevarrà sul personaggio di Andre. E questo renderà ancora di più unico il suo ricordo.

City of Crime

Un cast dinamico

City of crime mostra le sue qualità migliori nella dinamicità del cast. Gli attori riescono a trasmettere parecchio carisma ai personaggi che interpretano, risultando perfettamente credibili anche nelle scene d’azione più vivaci. La regia di Brian Kirk, co-creatore di Luther e regista, tra le altre cose, di alcuni episodi de Il trono di spade, non è mai lenta e sempre precisa, mai confusionaria e predilige primi piani per dare sempre più risalto all’emozioni dei personaggi. Le scene d’azione funzionano nel loro essere realistiche e senza fronzoli rinunciando a una spettacolarità che avrebbe alterato il ritmo del film.

La formazione degli attori titolari è la seguente: Chadwick Boseman interpreta Andre Davis mentre Sienna Miller è Frankie Burns. Stephan James veste i panni di Michael Trjillo e Keith David quelli dell’agente Spencer. Poi Taylor Kitsch nel ruolo di Ray jackson e J.k. Simmons in quello del Capitano Mckenna. A completare la squadra Victoria Cartagena nella parte di Yolanda, Gary Carr in quella di Hawk e Alexander Siddig in Adi.

Finale

Finale non scontato e piacevole. Gli elementi enigmatici e dinamici resisteranno fino alla fine. Il personaggio Andre non perderà mai la sua moralità e la sua luce. Rimane in piedi e non si farà mai piegare dall’oscurità che lo avvolge. Sembra quasi un testamento per Chadwick Boseman: essere sé stessi e mai farsi travolgere da tutto ciò che potrebbe condizionare sogni, valori e idee. Grazie Chadwick. Alla fine verrà scontato pensare ed esclamare “Wakanda per sempre”.

Curiosità

  • In alcune recenti interviste, l’attrice britannica Sienna Miller ha rivelato che Boseman è stato il motivo principale che l’ha spinta ad unirsi al progetto, rivelando che l’attore pagò parte del suo salario pur di assicurarsi che entrambi ricevessero lo stesso compenso. “Chadwick ha anche prodotto quel film ed ha cercato in tutti i modi di convincermi a farlo”, ha spiegato Miller. “Era un fan del mio lavoro, ed è stato elettrizzante perché ovviamente la cosa era reciproca. Era un periodo particolare per me, perché stavo lavorando senza sosta. Ma avevo voglia di lavorare con lui.” Poi ha aggiunto: “Ero riluttante a tornare sul set anche per la mia famiglia. Volevo stare con loro e così ho detto: ‘Lo farà soltanto se il compenso sarà adeguato’. Così Chadwick ha donato parte del suo stipendio per arrivare alla cifra che avevo chiesto e mi disse che era quello che mi meritavo. È stata una delle cose più sbalorditive che mi siano mai accadute. Perché semplicemente queste cose non accadono. È semplicemente inimmaginabile che un altro uomo a Hollywood si comporti in maniera così gentile e rispettosa nei confronti di una donna.
  • Il titolo originale “21 Bridges” si riferisce ai 21 ponti chiusi nel film, sebbene siano solo 17 i ponti della città (Brooklyn, Manhattan, Williamsburg, Queensboro, RFK, Willis Avenue, Third Avenue, Madison Avenue, 145th St, Macombs Dam, The High, Alexander Hamilton, Washington, University Heights, Broadway, Henry Hudson e George Washington) e i restanti 4 (Brooklyn-Battery, Holland, Lincoln e Queens-Midtown) siano invece dei tunnel.

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About The Author

Diploma classico e giurista in erba alla Federico II di Napoli. Appassionato e cultore di cinema, sognatore a occhi aperti, inguaribile romantico. La passione per il cinema molto probabilmente deriva dalle tragedie greche. Studioso del bel calcio dopo aver visto il doppio passo del fenomeno Ronaldo ai tempi dell'Inter e le esultanze dell'areoplanino/scugnizzo Montella. Mi servo della scrittura per arrivare al cuore della persone. Preferisco καιρός al kρόνος!

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