Recensione Jojo Rabbit: tutti possono cambiare

Recensione Jojo Rabbit: tutti possono cambiare

Jojo Rabbit, 6 candidature agli Oscar e tanto da raccontare. Il nazismo visto dagli occhi di un bambino il cui amico immaginario è proprio lui, Adolf Hitler… Grazie ad una particolare amicizia però, la sua ideologia sarà messa a dura prova.

Trama Jojo Rabbit [Contiene Spoiler]

Nella Germania nazista del 1945, Johannes Betzler detto Jojo è un bambino di dieci anni che vive solo con la madre Rosie, avendo perso il padre in guerra e la sorella per influenza. Trascorre le proprie giornate in compagnia del suo amico immaginario, un buffo e infantile Adolf Hitler, frutto della sua ammirazione per il regime in cui è nato e cresciuto. Jojo partecipa a una riunione della Gioventù hitleriana, dove vengono istruiti i giovani ai pensieri nazisti.

Quando alcuni membri ordinano a Jojo di uccidere un coniglio lui si rifiuta e prova a liberarlo venendo poi umiliato e preso in giro con il nomignolo “Jojo Rabbit”. Per dimostrare il suo valore, lancia una granata facendola però rimbalzare contro un albero e facendola esplodere sul suo piede, procurandosi diverse ferite sul viso e sulla gamba. Al bambino vengono così assegnati lavori più piccoli come fare propaganda e raccogliere cascame per la guerra. Un giorno, a casa da solo, scopre di Elsa Korr, un’adolescente ebrea, che si nasconde nella sua stessa abitazione. Jojo la minaccia di consegnarla alla Gestapo ma Elsa gli ricorda che la madre verrebbe uccisa per averla nascosta e che se avesse provato a dire alla madre di essere a conoscenza della ragazza lo avrebbe ucciso. Jojo decide di mantenere il segreto, a condizione che lei gli riveli i “segreti ebrei” in modo che possa scrivere un libro. La ragazza si diverte ad inventare storie riguardanti “poteri ebrei” a cui il bambino crede. Jojo e l’immaginario Hitler litigano, e quest’ultimo sostiene che Elsa sia un mostro e che stia cercando di fargli il lavaggio del cervello. Inoltre, scopre che la madre ha lasciato un messaggio in città che incita alla liberazione della Germania.

Il piccolo si trova a casa da solo quando alcuni membri della Gestapo arrivano per una perquisizione ed Elsa si finge Inga, la sorella morta di Jojo. Quel giorno, il bambino scopre che sua madre è tra i cittadini impiccati quotidianamente nella piazza della città come oppositrice politica. Devastato, torna a casa dove prova a pugnalare Elsa per poi scoppiare a piangere, confortato dalla ragazza. Intanto la guerra sta giungendo al termine e Berlino è ormai accerchiata dai russi, gli americani e gli Inglesi. I soldati sovietici catturano i tedeschi, tra cui Jojo e Klenzendorf (l’agente che aveva coperto Elsa) che si rivela dispiaciuto della morte della madre di Jojo. In seguito Klenzendorf salva la vita al ragazzo, spogliandolo della giacca da soldato tedesco sfruttando un momento di distrazione dei sovietici.

Gli intima di fuggire e in ultimo si sacrifica urlandogli “ebreo”, causando la sua fucilazione per ribellione, ma la liberazione di Jojo per essere stato erroneamente catturato. Arrivato a casa, Jojo dice ad Elsa che la Germania ha vinto, per evitare un suo abbandono, per poi leggerle una lettera scritta da lui sotto la falsa identità di Nathan (fidanzato della ragazza) , in cui le dice che i due ragazzi hanno trovato un modo per scappare a Parigi. Jojo rimane scioccato quando la ragazza gli rivela che il suo ragazzo è morto l’anno precedente di tubercolosi; prende coraggio e dichiara il suo amore per lei, Elsa gli dice che lo ama, ma “come un fratellino”. Ha poi un ultimo incontro col suo amico immaginario che gli propone per l’ultima volta di tornare dalla parte del nazismo e Jojo in risposta lo calcia giù dalla finestra. I due escono in strada ed Elsa capisce di essere libera vedendo soldati americani. Schiaffeggia Jojo per averle mentito e i due ballano allegramente in strada.

jojo rabbit

Qualcosa di profondo

Un film che a primo impatto sembra solo ricco di black humor e privo di qualsiasi senso, ma che visto con un occhio attento ti lascia riflettere su quanto il nazismo incidesse sulla vita quotidiana anche dei bambini. Basti pensare al piccolo Jojo, 10 anni appena compiuti che ha in testa già tutti i principi nazisti e l’odio verso gli ebrei e qualunque individuo non rappresentasse la “razza perfetta”.

Il rapporto madre-figlio

È uno dei tanti pilastri che fanno di questo film una vera e propria perla. Rosie diventa la luce per Jojo in questo periodo oscuro della storia dell’uomo. E’ una donna romantica, fantasiosa ma anche impavida e tenace. Ama essere madre ma non rinuncia ad essere se stessa e ad inseguire il suo ideale, che cerca di realizzare per sé ma anche per il figlio. Dimostra attraverso piccoli gesti come sia importante vivere, assaporare l’aria e godersi la quotidianità, cercando di far capire a Jojo quanto sia sbagliata la Germania in quel periodo e le idee che suo figlio aveva in testa.

Il cambiamento del “buffo” Hitler

Se inizialmente l’amico immaginario di Jojo veniva mostrato come un simpatico compagno di giochi e un confidente, andando avanti durante le scene, con la situazione tedesca che man mano peggiora, Hitler sembra peggiorare con lei. Si trasforma in un burbero amico che sta sempre lì a lamentarsi e ad offendere il bambino che dimostra affetto nei confronti di una ragazza ebrea, arrivando quasi ad obbligarlo a liberarsi di lei.

jojo rabbit hitler

Il cast

Interpretazione perfetta di Roman Griffin Davis nei panni di Jojo. Ottima anche quella di Scarlett Johansson che le ha permesso la candidatura all’Oscar come “Miglior attrice non protagonista”. L’amico immaginario di Jojo, viene invece interpretato dallo stesso regista, ovvero Taita Waititi che non delude le aspettative create su di lui. Personaggio importante per il cambiamento di Jojo è sicuramente Elsa, Thomasin McKenzie .

Qualche curiosità sul film

  • Le riprese del film si sono svolte quasi interamente a Praga.
  • Taika Waititi ha definito il film come una lettera d’amore a sua madre e, a tutti i genitori single che hanno fatto sacrifici enormi per crescere i propri figli.
  • La canzone che chiude il film “Heroes”, di David Bowie, racconta la storia di due amanti separati dal Muro di Berlino.

Candidature agli Oscar

A dimostrazione del grande successo, sono ben 6 le candidature agli oscar 2020 ricevute da questo film, ovvero:

  • Miglior Film
  • Migliore attrice non protagonista (Scarlett Johansson)
  • Miglior sceneggiatura non originale
  • Migliori costumi
  • Miglior scenografia
  • Miglior montaggio

Leggi anche: Vincitori Golden Globe 2020

In conclusione

Un film non adatto a chiunque, che farà storcere il naso a molti “finti perbenisti” che non capiranno il vero significato del black humor nascosto in alcune scene. Voi non lasciatevi condizionare e regalatevi una serata con Jojo, non ve ne pentirete.

About The Author

Diplomato al Liceo Scientifico, tra una pagina e l'altra di un libro di matematica, un episodio calza a pennello. Più che per il cinema, ho la passione per il piccolo schermo. Sono l'amico a cui viene sempre fatta la domanda "Ma che serie tv mi consigli?" Se non avete idea di cosa guardare, faccio al caso vostro. Siete invitati nel sottosopra che si trova nella mia testa.

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