Recensione I Mitchell contro le macchine

Recensione I Mitchell contro le macchine

I Mitchell contro le macchine è un film d’ animazione del 2021, diretto da Mike Rianda, Jeff Rowe e disponibile sulla piattaforma streaming Netflix dal 30 aprile

Trama I Mitchell contro le macchine

La storia ruota attorno alla famiglia Mitchell, tipica famiglia americana composta dal padre Rick, totalmente negato per la tecnologia e contrario all’uso smodato che il resto della famiglia ne fa, dalla madre Linda, che sta vedendo il suo sogno di famiglia perfetta svanire col tempo, il fratellino Aaron, da sempre amante per i dinosauri e infine dalla appassionata di cinema Katie. Durante  viaggio verso la scuola del cinema a cui quest’ultima è stata ammessa, la famiglia accompagnata dallo strabico e buffo carlino Monchi, si ritrova nel bel mezzo di una rivolta robotica in stile Terminator. Riusciranno a salvare l’umanità e soprattutto a risolvere i loro problemi personali?

Una divertente presa in giro dei social

Il film si presenta come il classico film d’animazione che nulla ha da offrire di più di tanti altri.

La realtà è un’altra!

Quello che  sulla carta appare quasi banale , sullo schermo esplode in una miriade di sorprese , divertimento grazie a  una realizzazione fresca e scorrevole. Guardandolo ci si trova di fronte a un film divertente, geniale e innovativo che lo rende all’altezza dei migliori prodotti della rivale casa di produzione PIXAR come Gli Incredibili (2004), film da vedere, quindi. Si parte dal classico problema di comunicazione generazionale del rapporto padre/figlia ripreso più volte. Da una parte c’è Rick , padre amante della natura, totalmente negato per la tecnologia(questo personaggio a detta del regista ha una forte componente biografica, infatti è ispirata a suo padre), mentre dall’altra troviamo Katie , una youtuber che gira film demenziali e che cerca il proprio posto nel mondo. Questo schema ricorda a tratti quello del film Alla ricerca di Nemo (2003). Anche qui il padre teme che la ricerca di indipendenza della figlia, unito al divario tecnologico che li sta separando sempre di più ,mini il loro rapporto. La carta vincente del film ,in questo caso sta nella caratterizzazione dei personaggi, nei quali lo spettatore riesce ad identificarsi. Tutti si riconoscono in questa famiglia meravigliosamente imperfetta.

i Mitchell contro le macchine

Come lo stesso regista Mike Rianda  ha dichiarato :

La nostra priorità era dar vita a personaggi memorabili in grado di suscitare l’interesse e l’ammirazione del pubblico. Ci siamo adoperati per raggiungere questo obiettivo, sono convinto che sia questo il motivo per cui la gente si riconosca nei temi di base, come i figli che vogliono essere indipendenti, i genitori che desiderano una famiglia unita. 

Insomma questo film è soprattutto un inno alla famiglia. A quelle persone che abbiamo sempre avuto accanto, specie in periodi come questi .

L’insuperabile grafica

La vera grande trovata nel film sta nell’ uso di diverse forme di animazione, una su tutte è l’idea geniale rendere visibili lo stato d’animo dei protagonisti attraverso l’uso dei giphy in pieno stile instagram, per far capire fino a che punto la società di oggi sia legata al mondo illusorio dei social. Non solo, nel film si mostrano visioni differenti del mondo dei Mitchell e quello dei Robot. Il primo , è un mondo fatto di colori, che diffonde armonia (a tratti folle e dirompente) e il secondo, quello metodico, scientifico e glaciale dei robot.

Un mondo incastrato nella rete del  wi-fi

Il tema dei social e del wi-fi , visto come ostacolo alla comunicazione tra le persone e in particolar modo nei rapporti familiari è stato più volte utilizzato nei film. I registi Mike Rianda, Jeff Rowe, sanno rendere perfettamente l’idea di quanto il mondo si totalmente soggiogato dalla wi-fi-zone , usando una apocalisse robotica come pretesto. Essi mostrano quanto le persone si siano chiuse in un mondo fatto di stories e selfie e che non sanno esprimere sentimenti se non attraverso l’uso di  emoticon. Inventando una felicità che nella realtà risulta quasi irrealizzabile, una realtà che l’umanità fa fatica o addirittura rifiuta di accettare guardandola non con i propri occhi ma attraverso quello del proprio smartphone , usando filtri su filtri, nel tentativo vano di abbellirla. Vedendo in maniera divertente e surreale un  umanità spaventata all’idea che il segnale wireless scompaia, il film non trasmette un messaggio di condanna nei confronti della tecnologia. Anzi con essa la qualità della vita si può migliorare ma , come il film dice, bisogna trovare il giusto equilibrio senza diventarne schiavi dimostrando che l’umanità ha ancora la capacità di amare , comunicare e esprimere se stessi senza essere risucchiata dalla luce emanata da uno smartphone.

Trailer

Altri titoli che potrebbero interessarti:

About The Author

Related posts